Falconara è pronta a stupire ancora
Carletti non si esalta per il grande avvio

Stefano Rispoli
Stefano Rispoli
3 Minuti di Lettura
Venerdì 11 Ottobre 2013, 08:03 - Ultimo aggiornamento: 08:04
FALCONARA - La Falconarese punta solo alla salvezza. Ma c’ qualcosa che non quadra perch i numeri non suggeriscono la stessa cosa. Zero sconfitte, secondo attacco (10 gol), seconda difesa (5 reti subite), primo posto a due punti. E l’ultima partita al “Roccheggiani” vinta in scioltezza: quattro gol in un quarto d’ora al povero Albacina.

Adesso vallo a spiegare ai tifosi che questo per la Falconarese è un anno di transizione e che non bisogna montarsi la testa.



Cinque partite sono più che sufficienti per farsi l’idea della forza di una squadra. E l’impressione è che la Falco possa dire la sua anche in chiave playoff, se non per la promozione.



Cesare Carletti, che conosce come le sue tasche la Seconda categoria, invita tutti a tenere i piedi ben saldi a terra. “Prendiamo di buono quanto abbiamo fatto finora e continuiamo a crescere - dice il tecnico dei biancoverdi - Faccio questa categoria da tanti anni e posso dire che una tranquilla salvezza è alla portata della Falconarese. Ma il calendario non è stato molto impegnativo, abbiamo affrontato avversari abbordabili e anche sabato a Castelbellino possiamo puntare alla vittoria. Ho troppa esperienza, però, per pensare di cambiare obiettivo dopo cinque partite. Con la società in estate sono stato chiaro: accontentiamoci della salvezza, la squadra è stata costruita tardi e l’età media della rosa è molto bassa. Si sa che il problema dei giovani è la discontinuità: prima o poi per qualcuno arriveranno momenti bui”.



Ma proprio per questo la Falco ha scelto Carletti, allenatore abituato a lavorare con i giovani e a tirar fuori il meglio da ogni giocatore. In più, la società gli ha messo a disposizione due elementi di spicco come Gianluca Pacenti, ex Marzocca, e Francesco Finucci, l’anno scorso alla Filottranese. Entrambi a segno sabato contro l’Albacina, hanno cambiato volto alla squadra, senza nulla togliere a giovani come il difensore Postacchini (’93), sceso dall’Eccellenza toscana per tornare a Falconara, la sua città, e altri prodotti del vivaio come i ’95 Pambianchi e Turchi o l’attaccante Medici (’92).



“Spesso mi piace aggregare dal settore giovanile alcuni ragazzi che sto osservando attentamente - aggiunge Carletti - Ma la cosa più positiva è che a Falconara si respira un bel clima: pensavo di trovare un ambiente demoralizzato o troppo esigente dopo le vicissitudini estive, invece non sento alcun tipo di pressione da parte della società. Fermo restando che, se dovessimo un giorno trovarci a lottare per i playoff, certo non ci tireremmo indietro”.



E allora è naturale chiedersi se la Falconarese cambierà obiettivo. Magari ci sta prendendo gusto e ricorrerà al mercato invernale per rafforzarsi. “Le risorse sono poche - replica il diesse Simone Rosi - e il mister lo sa. Questo per noi è un anno di transizione. Interventi ulteriori non sono previsti, se non a costo zero. Credo che la squadra abbia le potenzialità per centrare obiettivi più ambiziosi, ma per fare certe valutazioni è bene aspettare. L’importante è aver realizzato che la salvezza è alla nostra portata”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA