Due Mondi, i leggiadri costumi di Tosi
fanno bene al “Matrimonio segreto”

Due Mondi, i leggiadri costumi di Tosi fanno bene al “Matrimonio segreto”
di Rita Sala
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Lunedì 1 Luglio 2013, 11:58 - Ultimo aggiornamento: 2 Luglio, 13:24

SPOLETO - La prima al Caio Melisso del Matrimonio segreto di Domenico Cimarosa, sul podio l’inglese Ivor Bolton per una formazione ridotta dell’orchestra del Teatro Petruzzelli di Bari, lascia buon sapore in bocca ad ogni spettatore, soprattutto per la sovrabbondanza di bellezza della sua parte formale. L’allestimento del dramma giocoso (1792) del compositore aversano, qui affidato alla regia di Quirino Conti, anche scenografo, è infatti benedetto dai costumi-meraviglia che Piero Tosi disegna e la satoria Tirelli esegue, capolavori, uno ad uno, capaci di rendere palpabile, odoroso e presente il Settecento della schermaglia d’amore prevista dal libretto di Giovanni Bertati.

Seduti in platea o in uno dei palchi del minuscolo spazio che la Fondazione Carla Fendi provvede, un po’ alla volta, a restaurare, è profumo di cipria ad arrivare alle narici, è l’odore piacevolmente curiale delle candele smoccolate a sollecitare suggestioni, sono le tinte pastello dei corpetti e i fiorami delle vesti da camera a rapire il gusto e la fantasia. Così che non ci si avvede troppo del costante mezzoforte adottato da Bolton per restituire, senza tregua alcuna, una partitura cui sarebbero necessari non solo il vigore e la vivacità, ma anche l’elegia, il languore, la tenera malizia. La “scena ricca” del pittore Domenico Bruschi (1840-1910) abbraccia comunque, sotto il grande lampadario di cristallo, tali e tante apparizioni appropriate, maschili e femminili, tali e tanti segni di un’epoca da rimpiangere, che la musica corre via, le arie dei cantanti cominciano e finiscono, gli intrighi della vicenda si succedono senza disturbare la fantasticheria sollecitata dall’insieme.

I CANTANTI

Nel cast Omar Montanari, Valentina Farcas, Barbara Bargnesi, Emanuele d’Aguanno, Teresa Iervolino, Davide Luciano, Matteo Bufalini, Alberto Costanzi Petrancola, Giovanni Di Costanzo e Mirko Peruzzi hanno ben reso la storia di nozze occulte e spose da scambiare cui Cimarosa ha regalato note piene di spirito. Da sottolineare anche il lavoro di Maria Teresa Corridoni (acconciature) e Franco Corridoni (trucco), che regalano all’incarnato dei cantanti il costante riverbero di una fiamma di candela. Ottimamente pensa il direttore del Festival, Giorgio Ferrara, di rendere il Caio Melisso casa fissa delle opere settecentesche che il Due Mondi ha in animo di produrre. Se allestite con la stessa felicità estetica, saranno tutte occasione di un sicuro piacere.

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