In un post gli appalti a Sant'Elpidio a Mare. Maurizi: «Colpa di un hacker». Ma scoppia la polemica

In un post gli appalti a Sant'Elpidio a Mare. Maurizi: «Colpa di un hacker». Ma scoppia la polemica
In un post gli appalti a Sant'Elpidio a Mare. Maurizi: «Colpa di un hacker». Ma scoppia la polemica
di Pierpaolo Pierleoni
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Martedì 8 Novembre 2022, 03:50

SANT’ELPIDIO A MARE - Un chiarimento interno alla giunta diventa un post su Facebook e scoppia il caso. Singolare quanto accaduto domenica sera, quando il profilo social dell’assessore Paolo Maurizi ha pubblicato un testo che fa riferimento a incarichi e pagamenti relativi ad alcuni piccoli lavori, assegnati in affidamento diretto ad aziende locali.

Nello scritto Maurizi si rivolge a “Michela”, tutto fa pensare che parli alla collega di esecutivo Michela Romagnoli.

All’inizio puntualizza che «non ci sono questioni personali». Poi entra nel merito e dice che si potrebbe indicare agli uffici «di applicare alla lettera l’art. 80 del D.Lgs 50/2016 (il Codice degli appalti, ndr), che recita che prima di dare un affidamento dobbiamo verificare Durc, casellario, agenzia delle entrate, fallimentare. Così però ci vorrebbero 6 mesi per fare un affidamento e non mi pare sia il nostro obiettivo». L’assessore prospetta così una soluzione più rapida.

«Le aree 4 e 6 (del Comune) si prestano, facendoci un favore, a fare gli incarichi previa verifica dei requisiti, poi al momento delle fatturazioni, se non sei regolare il Comune non ti paga e paga l’ente con cui hai una pendenza». Maurizi fa riferimento ad una ditta che ha ricevuto affidamenti diretti dall’ente, ma non ha prodotto il Durc e che «se fosse stato onesto dall’inizio avremmo cercato una soluzione, invece fa sempre magheggi». C’è anche la situazione relativa ad un’altra persona che ha effettuato dei lavori per il Comune: «Ha trovato la soluzione di far fatturare un’altra ditta, che è in regola, e poi lei farà fattura a loro per la sua parte di lavoro extra fornitura». Maurizi assicura di non aver pubblicato nulla sui social, anzi denuncia che il suo profilo sarebbe stato hackerato. Il testo invece a quanto pare era reale e la conversazione privata è avvenuta, probabilmente in una chat di giunta. Poco più tardi il post è scomparso, ma in molti lo avevano già letto e lo screenshot è girato.

Tanto che il capogruppo del Pd elpidiense, Fabiano Alessandrini, chiede chiarimenti. «La scusa del profilo hackerato è risibile – commenta – i contenuti del messaggio non possono essere presi alla leggera. Si toccano temi scivolosi: uffici che si prestano a fare favori, controlli non effettuati e partite di giro. Presenteremo un’interrogazione al sindaco Pignotti, che farebbe bene da subito a chiarire se è al corrente di quanto scritto e che provvedimenti intenda adottare».

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