L'azienda Sifa di Francavilla d'Ete si allarga e fa acquisti in Umbria: ok al quinto stabilimento produttivo

L'azienda Sifa di Francavilla d'Ete si allarga e fa acquisti in Umbria: ok al quinto stabilimento produttivo
L'azienda Sifa di Francavilla d'Ete si allarga e fa acquisti in Umbria: ok al quinto stabilimento produttivo
di Massimiliano Viti
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Sabato 19 Novembre 2022, 03:55 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 13:50

FRANCAVILLA D’ETE - Sifa si regala il quinto stabilimento produttivo comprando Alliabox di Narni. Lo storico scatolificio umbro era finito in concordato. L’azienda fermana guidata da Luigi Trasarti ha presentato un’offerta al Tribunale di Terni che l’ha accolta. L’azienda narnese, con una cinquantina di dipendenti, è specializzata nella produzione di cartone ondulato. Nel 2013 si chiamava Ondulato Umbro e per problemi economici era stata rilevata da Alliabox Italia con sede legale a Castellarano (Reggio Emilia). Ma l’auspicato rilancio è durato solo qualche anno, con l’azienda che è tornata ad avere difficoltà economiche. La società ha dunque deciso di mettere in vendita lo scatolificio di Narni con un prezzo a base d’asta di 5,2 milioni di euro. 


La strategia


Qui entra in gioco Sifa che presenta la sua offerta e salva l’azienda dalla liquidazione. Per lo scatolificio fermano è il quinto sito produttivo dopo la sede di Francavilla d’Ete, lo stabilimento maceratese di Mogliano e i due toscani a Montecarlo (in provincia di Lucca) ed Empoli. Con l’acquisizione di Alliabox, Sifa diventa una importante realtà del Centro Italia, con 240 dipendenti (compresi quelli umbri). «Quella che abbiamo rilevato era un’azienda storica fondata negli anni ’50 e che era praticamente ferma. Ora vorremmo riportarla ai fasti di un tempo. I dipendenti sono in cassa integrazione ma il nostro obiettivo (non la speranza) è quello di creare lavoro in sinergia con il nostro gruppo» commenta Luigi Trasarti, ceo dell’azienda che ha chiuso il 2021 a 66 milioni di euro di fatturato rispetto ai 46 dell’anno precedente, con un balzo in avanti del 44%.


Gli sviluppi


«Siamo in una fase di espansione.

La famiglia ci crede nell’azienda ed è determinata. Abbiamo già affrontato il passaggio generazionale e stiamo investendo per svilupparci. Non vendiamo ma compriamo» precisa Trasarti. Tra gli investimenti vi è anche la realizzazione di un nuovo magazzino coperto di 4.000 metri quadrati che va a sommarsi agli 8.000 già esistenti a Mogliano. «Un investimento che – sottolinea Trasarti - punta ad un incremento della produzione, e quindi del personale assunto, auspicando il raggiungimento del terzo turno lavorativo». Tutti i settori a cui Sifa si rivolge con la propria offerta di packaging, dalla moda all’alimentare, procedono bene anche se ci sono nubi all’orizzonte per via dell’inflazione, della guerra e di un contesto economico molto volatile.


Gli ordini


«Questo potrebbe portare ad una riduzione dei consumi e di conseguenza a minori ordini da parte dei nostri clienti» teme Trasarti che però ha dalla sua la diversificazione dei settori, punto di forza dell’azienda fermana che sta conquistando quote di mercato. Lo stesso imprenditore ci rivela anche un motivo che lo ha spinto ad acquistare lo scatolificio di Narni che è la logistica e la viabilità. «Narni è vicino a Roma per cui per noi è strategicamente importante per la logistica visto che la viabilità nel Fermano non è tanto bella». E le aziende sane si attrezzano.

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