Messaggi ossessivi come nel caso Cecchettin, la polizia di Fermo blocca uno stalker: si erano lasciati da un anno

Messaggi ossessivi come nel caso Cecchettin, la polizia di Fermo blocca uno stalker. Foto generica
Messaggi ossessivi come nel caso Cecchettin, la polizia di Fermo blocca uno stalker. Foto generica
di Pierpaolo Pierleoni
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Venerdì 1 Dicembre 2023, 02:30 - Ultimo aggiornamento: 2 Dicembre, 07:25
FERMO - Messaggi ossessivi e pedinamenti per quasi un anno dopo la rottura: il questore ha emesso un ammonimento per atti persecutori ai danni di un uomo dell’entroterra fermano, per le condotte nei confronti della ex, residente sulla costa. Col provvedimento emesso la scorsa settimana, salgono a 44 i “cartellini gialli” emessi ed il numero è destinato ad aumentare ancora, considerando anche le nuove disposizioni normative. 


Gli accertamenti


Ad indagare sul caso è stata la divisione anticrimine della polizia di Stato, dopo aver raccolto la denuncia della vittima. Proprio il carattere soffocante dell’uomo sarebbe stato alla base della fine della relazione tra i due. Un epilogo mai accettato dall’uomo. La Questura ha ravvisato gli estremi per agire con estrema urgenza. Gli operatori hanno ravvisato inquietanti similitudini tra il genere di messaggi che la donna riceveva dall’ex e quelli che hanno fatto da corollario alla brutale uccisione di Giulia Cecchettin nelle scorse settimane.

Il carattere possessivo dello stalker, dai messaggi agli appostamenti per controllare la vittima, hanno portato a convocarlo in Questura, proprio a ridosso della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

Il personale della polizia ha notificato all’uomo il provvedimento. Una sorta di ultimo avvertimento a cambiare condotta, pena una denuncia d’ufficio e la possibilità, in caso di reiterazione di comportamenti molesti, di misure ancora più incisive. Allo stalker sono stati consigliati i percorsi da seguire in strutture specializzate in materia di soggetti maltrattanti.


La norma


Dal 9 dicembre entrerà in vigore inoltre la nuova normativa sulla violenza di genere che ha esteso il perimetro degli ammonimenti ai casi di revenge porn, di minacce semplici, violenza privata, di domicilio e danneggiamenti domestici. L’ammonimento può essere revocato a distanza di 3 anni, a patto che il percorso di “redenzione” sia documentato da un centro accreditato.

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