FERMO - Quindici denunciati e tre persone sottoposte a misure cautelari: uno in carcere, uno agli arresti domiciliari, un terzo con divieto di dimora in provincia di Fermo. Questi i risultati dell’operazione Tifone, condotta dal comando provinciale della Guardia di finanza di Ascoli, che ha portato ai provvedimenti del gip del tribunale di Fermo, su richiesta della Procura.
L’indagine ha fatto emergere una vasta rete dedita allo spaccio di stupefacenti, che si irradiava in un’ampia parte del centrosud delle Marche, dal Maceratese al Fermano all’Ascolano, toccando le zone costiere come quelle dell’entroterra.
Al termine sono state complessivamente 15 le persone denunciate per traffico di stupefacenti in concorso. Sequestrati anche 300 grammi di eroina. “Tifone” ha visto al lavoro anche gli specialisti del Cfda (Computer forensics and data analysis), che hanno effettuato accertamenti tecnici ed estratto copie sul materiale informatico e gli smartphone sequestrati.
I militari hanno appurato una palese sproporzione, sul conto dei denunciati, tra beni posseduti e redditi ufficialmente dichiarati. È scattata una richiesta di procedere a sequestro preventivo per equivalente, finalizzato alla confisca di beni, per oltre 160mila euro. Soddisfatte le Fiamme gialle per l’operazione portata a termine, a conferma di quanto siano indispensabili azioni di prevezione e contrasto al traffico di droga, capaci di individuare e colpire chi si dedica ad attività illecite. Il lavoro degli inquirenti non è finito. Si stanno continuando ad esaminare elementi utili a ricostruire nel dettaglio la rete di fornitori e consumatori di stupefacenti collegati con i pusher finiti agli arresti nell’ambito dell’operazione Tifone.