Patto per la sicurezza su Tre Archi, Calcinaro: «Controlli incrociati anche via whatsapp e più polizia locale»

Patto su Tre Archi, Calcinaro: «Controlli incrociati e più polizia locale»
Patto su Tre Archi, Calcinaro: «Controlli incrociati e più polizia locale»
di Domenico Ciarrocchi
3 Minuti di Lettura
Martedì 9 Maggio 2023, 02:20 - Ultimo aggiornamento: 11:13

FERMO Allarme sicurezza, per Tre Archi qualcosa si muove. Il pressing delle associazioni tiene alta la tensione mentre il quartiere torna troppo spesso alla ribalta per episodi di cronaca. Accoltellamenti e spaccio, nelle settimane scorse è spuntata anche una pistola. E l’estate si avvici a lunghi passi. Un incontro definito proficuo quello che si è svolto ieri mattina, in Comune a Fermo, sulla situazione del quartiere. A discutere di proposte congiunte c’erano associazioni e amministratori locali anche delle città confinanti con il quartiere.

 

Oltre al sindaco di Fermo Paolo Calcinaro vi hanno preso parte il sindaco di Porto San Giorgio, Valerio Vesprini, e il vicesindaco di Porto Sant’Elpidio, Daniele Stacchietti.

Insieme a loro anche Renzo Paccapelo di Confabitare, Silvia Iommi, in rappresentanza degli amministratori di condominio, Alberto Ercoli per gli agenti immobiliari, Laura Mucci e Lieto Felice per i residenti. «Un incontro positivo - commenta Calcinaro - quello avuto con proprietari e amministratori di condominio: abbiamo stabilito di portare avanti alcune proposte come l’implementazione a Lido Tre Archi del servizio di polizia locale nelle ore del pomeriggio. Sono previste anche altre implementazioni tecnologiche, l’avvio del servizio di controllo del vicinato via WhatsApp e, entro la fine dell’anno, i lavori, che eseguiremo come Comune, della postazione di via Aldo Moro per la polizia locale».

La riunione

«La riunione è andata bene – commenta a sua volta Paccapelo –: io in precedenza ho anche attaccato il sindaco, lo riconosco, ma oggi ha cambiato registro. Nella riunione ho fatto presente che, secondo me, le misure fin qui adottate, compresi i blitz delle forze dell’ordine, sono come delle reti a strascico, e non sono sufficienti per la lotta allo spaccio». I timori ci sono, tanto che i residenti continuano da tempo a pungolare Comune e forze dell’ordine. Eppure il quartiere è tutto un cantiere, i lavori proseguono a tamburo battente e anche la Prefettura tiene monitorata l’area con continue operazioni di polizia.

La malavita

«Io – aggiunge Paccapelo – ho paventato il timore che la malavita finisca per colonizzare questa zona. Prossimamente incontreremo il prefetto e parleremo anche di queste cose. Durante la riunione ho detto che bisogna cambiare qualcosa, non bastano solo le azioni repressive, servono indagini a fondo. Speriamo che in 60 giorni si faccia qualcosa, altrimenti procederemo con manifestazioni eclatanti».

I messaggini
 

Si vedrà in futuro cosa succederà, ma intanto è accolta con favore la proposta del controllo di vicinato via WhatsApp. «In questo modo è più efficace – dice ancora Paccapelo – e anche il sindaco ha detto che vuole farne parte. Bisogna formare adeguatamente i vigili, e poi servirà anche il presidio fisso di polizia. Ora che sono annunciate nuove assunzioni, contiamo anche su questo. Ma intanto potrebbe tornare anche il camper, come fu in passato. Tra i controlli, poi, sarebbero da verificare anche le ospitalità nei quartieri, e analizzare a fondo i flussi di denaro, sarebbe un buon deterrente. Oltre a questo abbiamo chiesto l’applicazione dei Daspo urbano e le espulsioni».

© RIPRODUZIONE RISERVATA