Fermo, polemica sulla discarica
«Cippitelli ora deve lasciare​»

La conferenza stampa di Forza Italia
La conferenza stampa di Forza Italia
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Giovedì 20 Ottobre 2016, 09:26
FERMO «Prima il presidente dell’Asite se ne va e meglio è per tutta la città di Fermo». Il direttivo di Forza Italia ritorna sulla questione Asite in maniera decisa. A due giorni dalla notizia dell’archiviazione delle indagini penali relative all’accantonamento dei bilanci 2009 e 2010 della partecipata dei fondi per la gestione post mortem della discarica di San Biagio e di tutte le altre cause civili e alla luce di quanto emerso durante l’ultimo Consiglio Comunale, Bargoni & Co. chiedono al sindaco Paolo Calcinaro e all’assessore Alessandro Ciarrocchi di prendere una posizione chiara e netta nei confronti dell’Asite e del suo attuale presidente.

«Noi, gruppo di Forza Italia, con un’interrogazione chiediamo al sindaco quali provvedimenti ha intenzione di prendere nei confronti del presidente dell’Asite Roberto Cippitelli dopo la sentenza che ha condannato la società al pagamento dei oltre 50 mila euro di spese legali - esordisce Alessandro Bargoni -. Inoltre vogliamo sapere se il sindaco era a conoscenza ed abbia acconsentito o meno alla riassunzione della causa dopo l’interruzione della stessa per medio tempore, quando era già nota la contestazione procedurale di controparte che ha portato alla condanna e all’esborso a carico della società».

Era stato lo stesso Cippitelli, insieme all’ex sindaco Nella Brambatti, a sollevare una serie di contestazioni al precedente Cda della partecipata e del suo presidente Maurizio Laurenzi, che ieri, sentenza alla mano, ha colto la palla al balzo per rispedire al mittente «tutte le illazioni» rivolte contro di lui: «Dal 2011 a oggi, insieme agli altri componenti del vecchio Cda dell’Asite, siamo stati bersaglio di una serie di accuse infondate. Oggi (ieri, ndr) con il proscioglimento mio e di tutte le altre 15 persone, si chiude una brutta pagina della politica locale. Ciò che mi ha ferito particolarmente è stato l’accanimento nei miei confronti. Ho sempre agito nell’interesse pubblico come quando a suo tempo avevo deciso di acquistare il famoso terreno Camacci, perché sapevo che ci avrebbe garantito una copertura volumetrica per altri trent’anni. Invece ora da quanto apprendo le volumetrie sono quasi al completo per via degli accordi stipulati con altre società non marchigiane»
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