Giro di vite all'Area vasta, sospesi 22 sanitari no vax. E all'ospedale Murri scatta l'unità di crisi anti Covid

Giro di vite all'Area vasta, sospesi 22 sanitari no vax. E all'ospedale Murri scatta l'unità di crisi anti Covid
di Francesca Pasquali
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Mercoledì 10 Novembre 2021, 02:55 - Ultimo aggiornamento: 15:13

FERMO - Sono 22 gli operatori sanitari dell’Area vasta 4 sospesi perché non vaccinati. Ai primi quattro, se ne sono aggiunti prima sei, poi altri dodici. Tutti a casa senza stipendio fino alla fine dell’anno. Ce li ha mandati il direttore dell’Asur fermana, Roberto Grinta, firmando le tre determine che hanno dato il la ai provvedimenti. Che saranno revocati solo se, da qui al 31 dicembre, i sanitari no vax si vaccineranno. 

Gli irriducibili, secondo quanto trapela, sarebbero quasi tutti infermieri e operatori sociosanitari.

Tra loro ci sarebbe solo un medico, a riprova della massiccia adesione alla campagna vaccinale dei camici bianchi nel territorio del Fermano.


La procedura
Prima di essere sospesi, i singoli casi dei sanitari sono stati valutati da una commissione che ha verificato se le ragioni addotte potessero essere considerate valide o no per l’esenzione dal vaccino. Visto l’esito, si può dire che è prevalsa la seconda ipotesi. Intanto, la stessa Area vasta 4 si migliora. Nell’anno che sta per finire «sta raggiungendo tutti gli obiettivi di performance individuati dalla Regione sia di esito che di attività», fa sapere Grinta.


Le percentuali
Tradotto significa che «i ricavi sono aumentati del 3% rispetto all’anno scorso e la mobilità attiva, cioè i pazienti che vengono da altre Aree vaste delle Marche o da fuori regione, del 2%, per un importo di 4,3 milioni». «Inoltre – aggiunge Grinta –, è anche aumentata la complicanza dei casi trattati in area chirurgica, facendo osservare interventi con casi più complessi rispetto all’anno precedente e mettendo in evidenza sia l’elevata qualità dei professionisti in Area vasta 4, sia la capacità di attrarre anche patologie più complesse in ambito chirurgico».


Il futuro
L’obiettivo è migliorare ancora. Tra fine anno e l’inizio del prossimo, il reparto di Cardiologia dell’ospedale Murri avrà un nuovo primario. Giovedì scorso è scaduto il termine per presentare le candidature e «sono pervenute domande di medici con un curriculum di altissima professionalità», spiega il direttore dell’Av 4 che annuncia anche l’assunzione, entro novembre, di uno o due cardiologi. Ma nello stesso tempo la quarta ondata comincia a fare paura e l’Av 4 corre ai ripari e attiva «l’unità di crisi per fronteggiare la nuova ondata pandemica qualora si dovesse presentare nel periodo invernale», spiega ancora Grinta. Per il quale «il vaccino è l’unica arma che in questo momento abbiamo a disposizione per evitare nuovi casi di Covid». Raccoglie, quindi, l’appello all’unità del suo predecessore, il direttore dell’Av 4. Che deve fare i conti con l’ospedale di nuovo pieno. I ricoverati positivi, ieri, erano 22: tre in Terapia intensiva e 19 in Malattie infettive. Il reparto diretto da Giorgio Amadio non ha più letti liberi, a meno di non prenderne in prestito da altri reparti, direzione verso cui si sta inevitabilmente andando. Perché la curva dei contagi continua a salire. Venti i nuovi casi registrati ieri nel Fermano, dove il Covid ha ucciso altre due anziane: una 91enne di Porto San Giorgio e una 89enne di Servigliano, decedute nella Rsa di Campofilone. Scendono ancora i positivi a Sant’Elpidio a Mare, che ieri erano 94. Crescono, invece, quelli di Santa Vittoria in Matenano, che arrivano a 16. A Fermo i contagiati, ieri, erano 78, a Porto Sant’Elpidio 39, a Porto San Giorgio 32, a Monte Urano 20, a Montegiorgio 15, a Montegranaro 13. Risale anche il numero delle persone in quarantena, che ieri erano 465 (+30 rispetto a lunedì), di cui 228 sintomatiche (+22).

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