È tempo di inviare alle persone a cui siamo legati per affetto e stima la nostra cartolina di auguri per un Sereno Natale ed un Felicissimo Anno Nuovo. Quest’anno invierò la stessa di cinque anni fa, con l’immagine dell’affresco che Giotto dipinse nella Cappella degli Scrovegni a Padova oltre settecento anni fa, la Fuga in Egitto con Giuseppe che porta in salvo Maria e Gesù bambino in groppa ad un asino, forse lo stesso presente nella grotta di Betlemme, subito dopo la visita dei Magi, per scappare dalla strage degli innocenti, come ci racconta Matteo nel suo Vangelo. Un’immagine che ci proiettano ogni sera i telegiornali, in quelle stesse terre, dopo duemila anni, intere famiglie su carretti trainati da asini continuano a fuggire verso l’Egitto. La guerra, che si sta combattendo nella striscia di Gaza, vede tutti perdenti, con la morte di tanti civili e soprattutto di tanti bambini indifesi. La guerra non costruisce mai soluzioni giuste, che invece andrebbero cercate creando le condizioni affinché per i due popoli vi siano due stati, altrimenti mai nulla cambierà. Alla giusta soluzione ci si andò vicino quasi venti anni fa con gli accordi promossi dal Presidente Clinton, ma non funzionò, ed invece di comprendere il perché, si preferì lasciare spazio ad attentati e rappresaglie, lasciando indeterminata la questione dell’intera area della Cisgiordania, con un continuo aumento degli insediamenti di coloni israeliani, e relegando il governo della striscia di Gaza ad Hamas. Non si può negare ai Palestinesi una propria indipendenza, così come si deve garantire agli Israeliani sicurezza e libertà. Lo stato di Israele è l’unico stato democratico di quell’area con un modello economico e sociale simile al nostro, che deve poter continuare a crescere in libertà e sicurezza e con la propria democrazia, contaminare gli stati confinanti. Allo stesso tempo si deve riconoscere al popolo palestinese una propria indipendenza. La soluzione che l’uno annienti l’altro, come vorrebbero Hamas e l’attuale governo israeliano, deve essere contrastata con tutti gli strumenti possibili.
La soluzione va cercata con la consapevolezza, con la politica della mediazione, e in questo molto potrebbe fare l’Europa, se da autorità economica si trasformasse in autorità politica.
*Dipartimento di Ingegneria dell’informazione
Facoltà di Ingegneria
Università Politecnica
delle Marche