Nelle famiglie e nelle comunità cresce la preoccupazione per un Recovery Plan che si annuncia tutto focalizzato sull’ammodernamento digitale e gli investimenti infrastrutturali piuttosto che sulle esigenze concrete delle persone in difficoltà per la pandemia. La transizione ecologica e la trasformazione “green” dell’economia non possono trascurare chi vive nel bisogno. La sollecitudine divina è sì rivolta al creato, ma prioritariamente alle creature. Il giardino dell’Eden ha l’umanità come suo destinatario e il gelo disumanizzante della tecnologia contrasta con un autentico sviluppo umano integrale. Sulle spalle delle future generazioni rischiamo di scaricare non solo un debito pubblico esorbitante ma anche il peso di una società impoverita nei salari, nelle opportunità lavorative, nelle pensioni, nel welfare. Oltreché per i depotenziati servizi che lo Stato sarà in grado di garantire ai nostri figli e nipoti, dobbiamo allarmarci per le culle vuote. La denatalità ha reso “l’inverno demografico” italiano un’angosciante ipoteca sull’avvenire. Come educatori impegnati nel sociale al fianco dei più fragili è nostro dovere invocare dalle istituzioni politiche una programmazione socio-economica che metta al centro la famiglia. Nell’emergenza Covid i nuclei familiari sono stati l’architrave che hanno sorretto il Paese. «Sosteniamo, dunque, la famiglia - ha sottolineato Papa Francesco in un messaggio per celebrare il quinto anniversario dalla pubblicazione dell’Esortazione apostolica post-sinodale Amoris Laetitia -. Difendiamola da ciò che ne compromette la bellezza. Accostiamoci a questo mistero d’amore con stupore, con discrezione e tenerezza. E impegniamoci a custodire i suoi preziosi e delicati legami: figli, genitori, nonni... C’è bisogno di questi legami per vivere e per vivere bene, per rendere l’umanità più fraterna». Ora che si stanno definendo le priorità degli investimenti futuri da concordare con l’Unione Europea la famiglia appare ancora una volta una risorsa trascurata. Sofferenze e disagi patiti tra le mura domestiche a causa della pandemia vengono ignorati nei palazzi nei quali si progetta l’Italia di domani.
*Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII