Il caldo che ha accompagnato la fine del 2021 in tutta l’Europa centro-meridionale è stato da record. Si è trattato di un anomalo anticiclone di Capodanno che ha portato aria umida e tiepida proveniente dall’Atlantico tropicale fino alle Alpi e che tra il 27 e il 29 dicembre 2021, ha causato in Italia, Francia e Svizzera forti piogge fino a 2500 metri di quota invece delle normali nevicate. Nei giorni seguenti, tra il 30 dicembre e il 2 gennaio, l’anticiclone nord-africano ha invaso tutta l’Europa centro-meridionale creando condizioni atmosferiche tipiche dell’estate, con al suo interno masse d’aria estremamente calde che raggiungevano valori di 10-15 °C fino ai 1500 m di quota. Basti pensare che sono state registrate piogge anche sopra i 2500 metri di altitudine sulle Alpi. In Val di Susa, a 1650 m di quota, sta mancando la neve e nel pomeriggio del 2 gennaio 2022 sono state registrate temperature vicine ai 15°C, come quelle che normalmente si registrano in maggio. Siamo ad almeno 10 °C sopra la media del periodo 1981-2010 in tutta l’Europa, un’anomalia straordinaria sia per estensione geografica, sia per intensità sia per durata. A Courmayeur, ai piedi del Monte Bianco, sono caduti 128 mm di pioggia in due giorni a fine dicembre, cosa mai vista nel trimestre invernale. Forti piogge, piene dei fiumi, colate di fango, scioglimento della neve e fusione del ghiaccio hanno provocato interruzioni stradali dalla Baviera alla Francia. Nei mesi di dicembre e gennaio, le temperature sia diurne sia notturne sono state senza precedenti negli ultimi decenni in Italia, Portogallo, Regno Unito e Balcani. Particolarmente alte, soprattutto le temperature minime notturne (tutte sopra i 10 °C) in Scozia e Mar Baltico. Il Regno Unito ha visto un nuovo primato nazionale delle temperature minime nel mese di gennaio, con 13.2°C. L’ultima settimana di dicembre in Francia è stata la più calda degli ultimi 75 anni, con almeno 5 °C sopra la media. Queste temperature sono risultate eccezionalmente elevate anche di notte, facendo stabilire nuovi record alle temperature minime che sono rimaste superiori a 0 °C anche oltre i 3000 m di quota.
*Docente all’Università Politecnica delle Marche e presidente della Stazione zoologica-Istituto
nazionale di biologia, ecologia e biotecnologie marine
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