Salario minimo, quei 7 euro l'ora
che fanno sorridere l'Europa

Salario minimo, quei 7 euro l'ora che fanno sorridere l'Europa
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Mercoledì 11 Marzo 2015, 15:35 - Ultimo aggiornamento: 18:17
ROMA (Teleborsa) - Dopo l'esperienza fortunata della Germania, anche in Italia si fa largo l'ipotesi di introdurre il salario minimo, vale a dire una soglia minima di compenso orario per i lavoratori senza contratto nazionale, da non confondersi con il reddito minimo di cittadinanza, che alcuni partiti politici stanno sollecitando e che riguarda chi perda il lavoro e non lo trovi affatto. Il salario minimo, che in Germania ha contribuito a rilanciare i consumi, potrebbe essere introdotto finalmente anche in Italia, ultima fra i Paesi europei, grazie ai decreti attuativi del Job Act. In particolare, secondo il Corriere della sera, sarebbe disciplinato dal decreto sulle politiche attive, che si appresta a raggiungere Palazzo Chigi nel giro di poche settimane. Questo strumento, in realtà, sarebbe destinato solo ai settori che non sono già regolamentati con un contratto nazionale ed andrebbe applicato temporaneamente anche ai contratti di collaborazione, sino alla loro estinzione. C'è però il solito gap all'italiana perché, stando alle indiscrezioni che circolano, la soglia minima potrebbe essere fissata a fra 6,5 e 7 euro l'ora, al di sotto degli 8,5 euro scelti da Berlino, dei 7,50 euro del Regno Unito e soprattutto dei 9,35 euro della Francia. Il motivo di questa soglia così bassa risiederebbe in valutazioni di tipo comparativo, in quanto sembra che non si sia voluto scalzare la tariffa riconosciuta ai voucher per i lavori occasionali (7,5 euro l'ora netti) o i compensi riconosciuti ai lavoratori dei call center. Detto questo, c'è anche l'incognita delle tasse, perché tale salario non sarebbe soggetto ai contributi Inps ed Inail, ma certamente dovrebbe pagare le imposte, se superasse gli 8 mila euro annui.
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