Covid, effetti pesanti e crisi sempre più forte: una piccola impresa su tre nelle Marche è senza liquidità

Covid, effetti pesanti e crisi sempre più forte: una piccola impresa su tre è senza liquidità
Covid, effetti pesanti e crisi sempre più forte: una piccola impresa su tre è senza liquidità
3 Minuti di Lettura
Martedì 12 Gennaio 2021, 13:01

ANCONA - Persiste la crisi di liquidità per un terzo delle micro e piccole imprese. L’enorme caduta dei ricavi ha determinato una prolungata carenza di fondi liquidi: il 33,3% delle micro e piccole imprese delle Marche, secondo le elaborazioni dell’Ufficio Studi di Confartigianato su dati Istat, ritiene di poter avere seri problemi di liquidità fino a giugno 2021.

La diffusione dell’epidemia da Covid-19 e gli interventi per contrastarla, dichiara Giorgio Cippitelli Segretario Generale di Confartigianato Marche, hanno generato un duplice shock sulle imprese, il primo sui ricavi e il secondo sulla liquidità aziendale.

Come evidenziato dall’Ufficio Studi di Confartigianato nei primi dieci mesi del 2020 il valore della produzione delle imprese della manifattura, delle costruzioni e dei servizi privati a imprese e persone – esclusi il commercio e la finanza – è diminuito del 14,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Il sostegno delle garanzie sui prestiti – gli interventi pubblici a supporto della liquidità – moratorie e garanzie sui prestiti – hanno attenuato la carenza di fondi, incrementando la domanda di prestiti delle imprese: a ottobre 2020 i prestiti alle società non finanziarie aumentano del 7,4% rispetto un anno prima, accentuando il +6,8% registrato a settembre. Va peraltro sottolineato, dichiara Giorgio Cippitelli Segretario Generale di Confartigianato Marche, che il maggiore credito, nell’attuale fase congiunturale avversa, non sta sostenendo l’accumulazione di capitale ( nel corso del 2020 c’è stato un crollo del 9,8% degli investimenti) ma viene utilizzato per la gestione della liquidità conseguente al crollo dei ricavi, determinando un aumento degli oneri finanziari, con un impatto negativo sulla creazione di valore aggiunto.

L’analisi dei dati elaborati dalla Banca d’Italia nell’ultimo report sulle economie regionali, ricorda Benedetta Principi responsabile area credito di Confartigianato Marche, evidenzia che, a fronte di un diffuso calo del credito concesso nel nostro Paese nel periodo febbraio e luglio del 2019, si registra un aumento del 14% nello stesso periodo del 2020 per le imprese che hanno ottenuto garanzie dal Fondo di garanzia mentre ristagna (-0,2%) per le imprese che non hanno utilizzato le garanzie. Crescita marcata (+9,7%) dei prestiti anche per le imprese che accedono alle garanzie fino a 25 mila euro, che invertono la tendenza rispetto ad un anno prima (-2,0%).

Il credito ha assunto e assume un ruolo cruciale, nelle fasi più acute della crisi, per assicurare la necessaria liquidità alle imprese, private delle loro entrate o comunque investite da shock imponenti tanto dal lato della domanda quanto da quello dell’approvvigionamento dei fattori produttivi. Altrettanto essenziale, se non di più, sarà il supporto del credito nella fase successiva, per sostenere le imprese nel percorso di ripristino delle condizioni di economicità dei loro business, in condizioni di incertezza che rischiano di protrarsi per un lungo periodo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA