Cosa sono i fringe benefit? Dall'auto aziendale ai buoni pasto: a chi spettano e come funzionano

Il Decreto Legge n. 115/2022 – meglio conosciuto come Decreto Aiuti-bis – ha elevato a 600 euro la soglia di non imponibilità dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti per l’anno in corso

Cosa sono i fringe benefit? Dall'auto aziendale ai buoni pasto: a chi spettano e come funzionano
Cosa sono i fringe benefit? Dall'auto aziendale ai buoni pasto: a chi spettano e come funzionano
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Giovedì 27 Aprile 2023, 16:07

Il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, al question time alla Camera, ha detto che il governo «destinerà con un prossimo provvedimento di urgenza i margini di bilancio disponibili per finanziare, per l'anno in corso, un nuovo taglio dei contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi e un innalzamento del limite dei fringe benefit per i lavoratori dipendenti con figli». Ma cosa sono? E come si assegnano?

Cosa sono

I fringe benefit sono “compensi in natura”, perché non vengono erogati sotto forma di denaro, ma concessi sotto forma di beni e servizi dal datore di lavoro ai dipendenti. Benefit che, peraltro, come emerge dall’Osservatorio Welfare 2022 di Edenred, sono sempre più apprezzati: nel 2021 hanno infatti rappresentato una fetta consistente dei consumi di welfare, ben il 34%. Inoltre, la novità introdotta dal Decreto Aiuti-bis, entrato in vigore il 10 agosto 2022, ha posto ancora più l’attenzione sui fringe benefit: la soglia esentasse per i dipendenti è passata prima da 258,23 euro a 600 euro. Per poi arrivare a 3000 euro per l’anno fiscale 2022, come previsto dal Decreto Legge Aiuti quater pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 18 novembre 2022. Nel 2023 la soglia esentasse è tornata a 258,23 euro. 

Quali sono

I fringe benefit sono benefit aziendali previsti in primis dal Codice Civile che all’art. 2099 prevede proprio che il collaboratore possa essere retribuito anche con “prestazioni in natura”.

Sono, inoltre, regolati dall’articolo 51 del TUIR (Testo Unico Imposte sui Redditi) per quanto riguarda la fiscalità. Tra i fringe benefit più comuni ci sono, per esempio, la già citata auto aziendale e i buoni acquisto. Possono esserlo, inoltre, beni e servizi dedicati al dipendente quali:

  • assistenza sanitaria;
  • polizze assicurative;
  • concessione di prestiti;
  • acquisti di azioni societarie (le cosiddette Stock option);
  • alloggi che vengono messi a disposizione del dipendente.

 

Come si assegnano

Il Decreto Legge n. 115/2022 – meglio conosciuto come Decreto Aiuti-bis – ha elevato a 600 euro la soglia di non imponibilità dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti per l’anno in corso. Si è quindi passati da 258,23 euro a una somma che è più di un raddoppio. Nel novembre 2022 la soglia è stata ulteriormente innalzata passando da 600 euro a 3000 euro, come previsto dal Decreto Aiuti quater, per poi tornare nel 2023 a 258,23 euro. Questo si traduce in un vantaggio per il lavoratore che, fino a quella soglia, non ha alcuna tassazione ai fini IRPEF. Inoltre, per il datore di lavoro, si tratta di importi completamente deducibili dal reddito d’impresa.

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