Assegno di inclusione, chi sono gli esclusi e perché: dalla stretta sui requisiti al cambio del controllo, i motivi

L'importo medio dell'assegno è di 620 euro

Assegno di inclusione, chi sono gli esclusi e perché: dalla stretta sui requisiti al cambio del controllo, i motivi
Assegno di inclusione, chi sono gli esclusi e perché: dalla stretta sui requisiti al cambio del controllo, i motivi
3 Minuti di Lettura
Venerdì 16 Febbraio 2024, 21:07

Sono 480mila le famiglie che hanno ricevuto il primo accredito dell'Assegno di Inclusione, la nuova misura che da gennaio sostituisce il Reddito di Cittadinanza come strumento di contrasto alla povertà; ai quasi 288mila che hanno ricevuto l'assegno a fine gennaio (con domanda presentata entro il 7) se ne sono aggiunti ieri altri 192mila. L'importo medio dell'assegno è di 620 euro.

I dati

Il ministero del Lavoro ha fornito i primi dati sull'operazione 'Adì e a fine mese, se i requisiti saranno mantenuti, l'intera platea riceverà il pagamento di febbraio. Le domande arrivate con Patto di attivazione digitale sottoscritto sono state 779.302. Ma altissimo è il numero di quelle respinte: sono 182.350, una percentuale del 23,4% sul totale arrivato. A conti fatti il numero complessivo delle famiglie che percepiranno l'Assegno di Inclusione è inferiore al dato stimato dal Governo a regime per la misura (737mila) e soprattutto a quello delle famiglie che hanno ricevuto il Reddito di cittadinanza a dicembre (722mila).

I requisiti

Ma il dato è legato non solo alla stretta sui requisiti (possono averle le famiglie in situazione di difficoltà economica con almeno un minore, un disabile o un over 60 nel nucleo oppure quelle con una situazione di disagio accertato) ma anche al cambiamento sul tipo di controllo sui requisiti che adesso è preventivo. Il ministero ha sottolineato che: 24.115 domande necessitano di un supplemento di istruttoria per l'accertamento di disabilità o nucleo familiare non conforme; 77.331 domande necessitano di approfondimenti per dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) difforme; 801 domande sono sospese per ulteriori controlli sulla residenza anagrafica. Per queste domande sospese, l'Inps informerà gli interessati della sospensione nonché dell'esito delle ulteriori verifiche effettuate entro la prossima settimana.

Le domande respinte

Per ulteriori 22.762 domande l'Inps è in attesa della verifica della certificazione da parte degli enti preposti. Per le domande respinte le principali causa di rigetto sono: la Dichiarazione Sostitutiva Unica (Dsu, che serve per ottenere l'Isee) sopra soglia, il superamento delle soglie di reddito, l'omessa dichiarazione lavorativa.

Quasi un quarto delle domande che arrivano viene respinta per mancanza di requisiti ma ce ne è una parte che viene solo sospesa per irregolarità nella documentazione che può venire sanata presentando la nuova documentazione o rettificandola. In caso di risposta negativa invece è possibile entro 30 giorni presentare «motivata istanza di riesame». La percentuale di domande respinte è in linea con quella delle richieste rigettate al momento dell'istituzione del Reddito di cittadinanza nel 2019.

Le preoccupazioni della Cgil

Sui primi numeri è stata espressa preoccupazione dalla Cgil che parla di «evidente fallimento del Governo» sulla povertà sottolineando che rispetto alle 480mila famiglie che hanno ricevuto l'assegno di inclusione ne mancano all'appello mezzo milione che l'anno scorso avevano il Rdc, prima della stretta con il limite dei sette mesi di durata per le famiglie senza componenti minori, disabili e anziani e senza situazioni di fragilità accertate.

Chi non ha diritto

È probabile che gran parte dei nuclei che non hanno più diritto al sussidio sia da cercare nell'alta percentuale di famiglie con un solo componente che negli anni scorsi prendeva il Reddito di cittadinanza grazie a una scala di equivalenza favorevole di fatto ai nuclei più piccoli. Solo a dicembre 2023, dopo la stretta sui sette mesi, le famiglie composte da una sola persona non disabile con il sussidio erano 237.579, quindi circa un terzo dei beneficiari complessivi del Rdc, contro 460.446 di un anno prima quando i nuclei con il reddito erano quasi 1,17 milioni. Una parte di questi sarà over 60 o in una situazione di disagio accertato ma è tra questi la parte più consistente di coloro che non hanno diritto al beneficio e dovrà piuttosto rivolgersi all'altro strumento introdotto dal Governo, il Sfl (Supporto per la formazione e il lavoro).

© RIPRODUZIONE RISERVATA