Ma anche dei listini di Russia e Singapore. La capitalizzazione di mercato di Cupertino vola, con l'iPhone 6, a 652 miliardi di dollari, più di quanto vale la Borsa di Milano, la diciottesima al mondo, ma anche quella di Singapore, la 17ma piazza mondiale.
E molto di più dei listini russi, che hanno visto crollare il proprio valore con la crisi in Ucraina e alla fuga degli investitori in seguito alle sanzioni. La volata di Apple arriva prima della stagione natalizia, dove sono attese vendite record per Cupertino, e in attesa del lancio dell'iWatch.
"Vendendo Apple si potrebbe acquistare l'intero mercato azionario della Russia e avere ancora abbastanza soldi per acquistare un iPhone 6 per ogni cittadino russo" riporta l'agenzia Bloomberg, autrice dei calcoli che incoronano Apple.
Cupertino per la prima volta nella storia vale più del mercato russo: una differenza che, al 12 novembre, è di 121 miliardi di dollari, ovvero l'equivalente di 143 milioni di iPhone 6 senza contratto da 64 gigabyte. Il valore del mercato azionario russo è sceso quest'anno di 234 miliardi di dollari a 531 miliardi di dollari.
Dall'inizio dell'anno Apple ha guadagnato 147 miliardi di dollari a 652 miliardi di dollari. "Apple lavora con i suoi azionisti per massimizzare i ritorni ed ha base dove la proprietà è protetta dalla legge" afferma Vadim Bit-Avragim, manager di Kapital Asset Management, sottolineando che la proprietà non
è adeguatamente protetta in Russia, dove molte delle società a maggioranza pubblica hanno una corporate governance non adatta e i soldi sono concentrati nelle mani di pochi. "Se a questo si aggiunge il conflitto con la vicina" Ucraina "diventa difficile persuadere gli investitori a guardare al paese".
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