Vicenza. Ex marito ha bisogno di un rene,
la moglie divorziata: «Glielo dono io»

(archivio)
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di Federica Cappellato
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Martedì 8 Marzo 2011, 10:07 - Ultimo aggiornamento: 9 Marzo, 16:39
VICENZA - Un incondizionato gesto d'amore, pi forte dell'avvenuto divorzio. Lui affetto da una gravissima insufficienza renale. I medici della Clinica nefrologica diretta dalla professoressa Angela D'Angelo hanno dovuto porlo in dialisi. Lei la sua ex moglie, con la quale l'uomo ha da tempo sciolto il vincolo del matrimonio. Ma quando le sue condizioni di salute sono progressivamente peggiorate, ed è stato inserito in lista d'attesa per un trapianto di rene, vedendo la sofferenza di quel suo ex compagno, condannato a un'attesa indefinita - un organo disponibile e compatibile potrebbe arrivare oggi o tra un anno, dipende dal destino e dalla disponibilità di anonimi donatori - la sua ex partner si è fatta avanti.



Ha contattato il Centro trapianti rene e pancreas dell'Azienda ospedaliera di Padova diretto dal professor Paolo Rigotti, da poco nominato ai vertici del North Italian transplant, la più importante rete trapiantistica d'Italia e tra le più operose d'Europa, che riunisce e coordina i centri trapianti di Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche e Provincia autonoma di Trento, serve un'area di 19 milioni di abitanti e nel 2010 ha visto eseguire nel suo ambito ben 1254 trapianti d'organo.



La donna, originaria di Schio, si è detta pronta a donare un rene all'ex marito. Una richiesta insolita visto che le donazioni da vivente avvengono solitamente tra parenti: tra genitori e figli, tra fratelli, tra coniugi sposati, da poco anche tra conviventi ma con un rapporto ultrasolido, certificato da apposita commissione. «Il non essere consanguinei non pregiudica la possibilità di donazione», spiega la dottoressa Lucrezia Furian dell'équipe di Rigotti, «ma si tratta di casi molto delicati che vanno analizzati approfonditamente: è necessario essere in presenza di un legame affettivo duraturo, che il gesto sia spontaneo e non vi sia assolutamente un coinvolgimento economico».



La vicenda dell'ex coppia è già stata vagliata dalla Commissione regionale di parte terza, formata da un eticista, un medico legale, uno psicologo. Che ha detto «sì, si può fare». Non ci sono nè impedimenti morali nè ostacoli clinici. Ora è atteso il nulla osta del magistrato. Presto l'équipe di Rigotti potrà procedere grazie al dono di questa donna che, al suo amore del tempo che fu, sta consentendo di saltare la lista d'attesa. Quella per ricevere un rene da uno sconosciuto.
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