Venezia. Ricatto a luci rosse: condannate
a un anno e sei mesi due casalinghe

Fotogramma dal film "Un bicchiere di rabbia"
Fotogramma dal film "Un bicchiere di rabbia"
di Roberta Brunetti
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Giovedì 24 Marzo 2011, 15:29 - Ultimo aggiornamento: 30 Marzo, 20:26
VENEZIA - Un video che "immortalava" il rapporto sessuale tra un uomo e la sua compagna era diventata l’oggetto di ricatto, in una baruffa tutta giocata tra vecchi sentimenti e nuove tecnologie. La coppia, infatti, si era lasciata: il video era finito nelle mani della nuova compagna dell’uomo che, insieme a un’amica, aveva ben pensato di estorcere denaro alla precedente fidanzata, giudicata ancora una rivale, con la minaccia di diffondere il contenuto del video su Internet. Per questi fatti, che risalgono a un paio d’anni fa, le due ricattatrici sono ora state condannate al minimo della pena: 1 anno e 6 mesi a testa, con la sospensione condizionale, per Bianca Pagliarini e Sabrina Bullo, quarantenni casalinghe di Chioggia. Entrambe sono comparse ieri davanti al giudice per l’udienza preliminare di Venezia, Giuliana Galasso, che le ha giudicate con il rito abbreviato. Il pubblico ministero, Paola Mossa, ha chiesto la condanna a 2 anni e 9 mesi della Pagliarini, la fidanzata gelosa, e a 2 anni e 6 mesi della Bullo, l’amica che l’aveva aiutata nel ricatto.



Per la prima, oltre all’accusa di tentata estorsione, c’era anche quella di tentata violenza privata, per aver minacciato la rivale di farle del male se avesse continuato a vedere il suo compagno. Le difese, con gli avvocati Marco Pietropolli e Flavia Fois, hanno insistito sulla lieve entità del reato. Un "ricatto amoroso", l’ha definito l’avvocato Pietropolli. E il giudice, alla fine, non ha infierito, concedendo tutte le attenuanti e derubricando la tentata violenza privata in minacce.



All’epoca dei fatti le due donne erano state addirittura arrestate. La protagonista del video, una 35enne di origini straniere, inizialmente aveva respinto le richieste di denaro delle due. Queste però avevano insistito, fino a inviare una parte del video all’attuale compagno della 35enne. A quel punto la donna era andata su tutte le furie e si era rivolta ai carabinieri, che le avevano fatto tendere una trappola alle ricattatrici: così, quando le due si erano presentate dalla 35enne con il video a ritirare i 3mila euro pattuiti, erano scattate le manette.
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