Roncalli e Wojtyla sono santi
Esplode la gioia della piazza

Roncalli e Wojtyla sono santi Esplode la gioia della piazza
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Domenica 27 Aprile 2014, 10:34 - Ultimo aggiornamento: 29 Aprile, 10:14

CITTA' DEL VATICANO - Papa Francesco, leggendo la formula di canonizzazione, ha proclamato santi Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, al secolo Angelo Giuseppe Roncalli e Karol Wojtyla. Ecco il testo italiano della formula che ha letto in latino: "Ad onore della Santissima Trinità, per l'esaltazione della fede cattolica e l'incremento della vita cristiana, con l'autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei Santi Apostoli Pietro e Paolo e Nostra, dopo aver lungamente riflettuto, invocato più volte l'aiuto divino e ascoltato il parere di molti Nostri Fratelli nell'Episcopato, dichiariamo e definiamo Santi i Beati Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II e li iscriviamo nell'Albo dei Santi e stabiliamo che in tutta la Chiesa essi siano devotamente onorati tra i Santi. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo".

Un boato della folla radunata a Piazza San Pietro e a tutta l'area circostante si è levato non appena papa Francesco ha terminato di pronunciare la formula di canonizzazione. Applausi scroscianti dei pellegrini e tanti i volti visibilmente commossi dei fedeli polacchi, alcuni rigati anche dalle lacrime.

I reliquiari dei due nuovi santi sono stati consegnati al Papa subito dopo la dichiarazione dI canonizzazione. Il reliquiario di papa Wojtyla, è stato portato a Bergoglio da Floribeth Mora Diaz, la donna del Costa Rica guarita con un miracolo per intercessione di Wojtyla, da lei invocato il primo maggio 2011, dopo che era stato beatificato. Floribeth era accompagnata dal marito.

Il reliquiario di Giovanni XXIII è stato riprodotto a immagine di quello della beatificazione di Giovanni Paolo II, lo stesso utilizzato anche oggi per la canonizzazione del papa polacco. Sul fondo il reliquiario di Roncalli reca una legenda che recita: Canonizzato da Papa Francesco-Domenica 27 aprile 2014-Essendo vescovo di Bergamo Ser Mons Francesco Beschi.

La scritta è circolare ed inizia con lo stemma di papa Francesco, mentre sulla borchia di chiusura centrale è stato inciso lo stemma del vescovo di Bergamo. Si tratta di un'opera in bronzo argentato e dorato, eseguita a mano in tecnica mista: modellazione e fusione in cera persa, tornitura e montaggio al banchetto, alto 41 cm. pesa 2,250 chilogrammi. Ogni singolo pezzo è modellato in cera, fuso in cera persa e rifinito a mano, poi vengono montati numerosi pezzi uno ad uno a formare i tralci intrecciati, il fondo è tornito ed assemblato a vite, poi tutto viene lucidato e argentato e dorato.

In ultimo, è stata montata la reliquia all'interno del la campana di protezione.

Completa l'opera un astuccio in floccato e raso bianco, arricchito con lo stemma del santo. I reliquiari sono stati collocati su un palchetto accanto all'altare. Il reliquiario di Roncalli, che contiene un frammento della pelle, è stato portato da don Ezio Bolis, quello di Wojtyla, una ampolla di sangue, è stato portato da Floribeth Mora Diaz, con il marito Edwin.

Dispiegati per gli aspetti logistici e della sicurezza 26 mila volontari e diecimila uomini delle forze dell'ordine, 16 i presidi medici, 77 le ambulanze. La metro a Roma è rimasta aperta tutta la notte. L'afflusso dei fedeli è stato rigidamente regolamentato, e quindi, pur massiccio, è avvenuto ordinatamente. Il dispositivo di sicurezza finora ha funzionato alla perfezione. In distribuzione ai pellegrini migliaia di bottigliette d'acqua. La lunga notte di attesa ha provocato comunque alcuni malori: nelle ultime ore il presidio della Croce Rossa alla destra del colonnato ha accolto oltre trenta persone, con qualche paziente trasferito anche al vicino ospedale Santo Spirito. Per quanti non sono riusciti ad entrare in Via della Conciliazione e Piazza San Pietro sono stati piazzati numerosi maxi-schermi in vari punti della città. «Finora tutto bene - ha confermato il direttore della Protezione civile di Roma Capitale Mario Vallorosi - c'è un grande afflusso ma non abbiamo avuto nessun problema o chiamate di crisi».

Il saluto Ratzinger-Napolitano. Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è arrivato con la moglie Clio sul sagrato della Basilica di San Pietro per assistere alla cerimonia di canonizzazione di papa Giovanni XXIII e papa Giovanni Paolo II. Napolitano, accolto dal prefetto della casa pontificia mons.Georg Gaenswein, ha salutato con una calorosa stretta di mano il papa emerito Joseph Ratzinger. Applausi per Ratzinger. Quando Joseph Ratzinger è salito sul sagrato la piazza si è alzata ed è esplosa in un lungo applauso. Tanti i cori "Benedetto, Benedetto".

500 mila persone in piazza. Sono circa 500 mila i presenti nella zona di Piazza San Pietro e Via della Conciliazione per la messa di canonizzazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. In totale nella città, contando la zona di San Pietro e le aree con maxi-schermi, i presenti sono 800 mila. Lo riferisce la sala stampa vaticana.

Metro Ottaviano chiusa. La stazione della metro A Ottaviano, la fermata più vicina a piazza San Pietro, è stata chiusa a causa del grande afflusso di pellegrini. I treni provenienti da Termini non fermano nella stazione. L'Agenzia per la Mobilità di Roma consiglia di utilizzare la metro B per raggiungere i Fori imperiali dove sono installati dei maxischermi con la diretta della canonizzazione dei due Papi.

Quasi tremila giornalisti. Sono quasi tremila i giornalisti e gli operatori media accreditati per seguire la canonizzazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. La sala stampa vaticana ha reso noto che sono 2.259 i giornalisti, fotografi e operatori che si sono accreditati appositamente per l'evento, in aggiunta ai circa 600 accreditati permanentemente in Vaticano. Dei «nuovi», 1.230 sono gli addetti tv e video, 219 i fotografi, 636 i giornalisti della carta stampata, 174 quelli della radio. Sessantaquattro le nazioni rappresentate.

Folla di fedeli anche ai Fori imperiali. Una piccola distesa di ombrelli aperti e impermeabili colorati. Sono centinaia i pellegrini e i fedeli lungo via dei Fori imperiali che stanno assistendo alla canonizzazione dei due Papi trasmessa in diretta su tre maxischermi.

«Non siamo riusciti ad arrivare a San Pietro - si lamenta una signora -, c'è troppa gente. Ci hanno consigliato di spostarci qui perchè c'è posto. Che peccato! Ma siamo contenti lo stesso perchè qui lo scenario è davvero meraviglioso». C'è chi invece ha deciso sin dall'inizio di seguire l'evento all'ombra del Colosseo: «Ci aspettavamo una folla così - commenta un gruppo di ragazzi seduti su sedie pieghevoli - e per questo ci siamo organizzati per stare direttamente qui sui Fori».

Su Via dei Fori Imperiali, all'altezza della salita che porta al Campidoglio, alcuni pellegrini hanno divelto le recinzioni delle aiuole per far posto a sacchi a pelo e sedie. Sono intervenuti i vigili del Gruppo Sicurezza Pubblica che li hanno allontanati.

Maxischermi all'aeroporto per i fedeli. Anche l'aeroporto di Fiumicino, che ha visto in questi giorni l'invasione di migliaia di fedeli da tutto il mondo e l'arrivo delle delegazioni di Capi di Stato e di Governo, sta vivendo, a distanza, l'evento della canonizzazione di Giovanni XIII e Giovanni Paolo II. Alcune decine di passeggeri, tra turisti e famiglie con bambini, stanno seguendo in diretta le immagini televisive, da S.Pietro, della Cerimonia presieduta da Papa Francesco attraverso un maxi schermo allestito dalla società Aeroporti di Roma presso il terminal 3, nell'area della «Terrazza Roma», uno dei punti più affollati del Leonardo da Vinci per la presenza di negozi e bar-ristoranti.

Seduti dinanzi al maxi schermo ci sono e si avvicendano, a seconda del momento dell'imbarco per i propri voli, tra gli altri, passeggeri francesi, spagnoli, latinoamericani, italiani, ma si soffermano anche degli operatori aeroportuali. Molti scattano anche delle foto ricordo. La società di gestione aeroportuale ha preavvisato dell'opportunità del maxi schermo con degli avvisi affissi agli ingressi delle aerostazioni.

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