«Paga o dico tutto a tua moglie»:
scappatella gay finisce in ricatto

(archivio)
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di Valeria Lipparini
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Mercoledì 24 Agosto 2011, 14:19 - Ultimo aggiornamento: 25 Agosto, 17:07
TREVISO - Si era accordato con quel marocchino, conosciuto nella piazza del paese, per alcuni lavori di giardinaggio. Al termine dei quali aveva generosamente ricompensato l’improvvisato giardiniere. Lui, un 54enne di Quinto, con moglie e figli, ormai in pensione, si è lasciato prendere la mano e, dopo una settimana, ha proposto un incontro a quel marocchino, 40 enne, residente a Scorzè, che per arrotondare si accontenta di svolgere qualche lavoretto qua e là.



La proposta era esplicita: si trattava di un incontro a sfondo sessuale. Il marocchino ha accettato. Siamo a metà luglio, dunque poco più di un mese fa. I due si sono appartati e hanno consumato un rapporto orale che, però, ha avuto uno strascico non previsto. Dietro un’auto si era appostato il complice del marocchino, "armato" di macchina fotografica con tanto di teleobiettivo. Facile intuire che l’incontro sessuale non sia rimasto segreto. A documentarlo, nei minimi particolari, una serie inequivocabile di istantanee.



Con quelle foto alla mano il "fidanzato" occasionale e il complice hanno cercato di spillare 4 mila euro al 54enne. «Se non paghi, diaciamo tutto a tua moglie. E per te saranno guai».



Per il pensionato sono cominciati giorni da incubo. Ha cercato di temporeggiare, ma i due lo tallonavano stretto, andando a visitarlo a casa ogni mattina e telefonandogli ripetutamente. Non c’è voluto molto alla moglie per scoprire la squallida tresca. Lei non ha avuto esitazione. Ottenuta la conferma dal marito, che ha ceduto dopo essere stato messo alle strette dalla donna, ha dapprima inviato il coniuge dai carabinieri e poi lo ha intimato di lasciare immediatamente il tetto coniugale.



I carabinieri della stazione di Zero Branco, coordinati dal maresciallo Marco Piffari, hanno cominciato le indagini spingendo l’uomo a fissare un appuntamento con i due marocchini. Cosa che è stata puntualmente fatta. La data per pagare i 4mila euro è stata fissata per lunedì 22 agosto, cioè due giorni fa, nel primo pomeriggio, sotto un sole africano. E il luogo? Vicino al cimitero. Tutto è andato liscio come l’olio. Il pensionato si è presentato all’appuntamento con una busta contenente i soldi, pronto a consegnarla al ricattatore. Nascosti c’erano, però, anche i carabinieri che sono usciti allo scoperto non appena il marocchino ha preso i soldi in mano. È scattato l’arresto. In manette, con l’accusa di estorsione, è finito Tadir El Motbk, originario del Marocco, 40 anni, residente a Scorzè, senza fissa occupazione.
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