Giustizia, la riforma in 12 punti
Renzi: "Processo in tempi brevi"

Renzi all'assemblea del Pd (Ansa)
Renzi all'assemblea del Pd (Ansa)
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Lunedì 30 Giugno 2014, 22:08 - Ultimo aggiornamento: 2 Luglio, 12:23
ROMA - Al termine del Consiglio dei Ministri, il premier Matteo Renzi ha spiegato le linee guida della riforma della Giustizia.

La riforma, ha detto il premier, sarà in 12 punti: «Per due mesi vogliamo discutere della giustizia in modo non ideologico, sarà una discussione la più filosofica, concettuale e astratta prima di approvare la riforma per coinvolgere l'Italia su questo tema. Sono 20 anni che sulla giustizia si litiga senza discutere. Noi vogliamo cambiare metodo e discutere nel merito e possibilmente senza litigare».



Renzi ha spiegato che «Al termine dei mille giorni delle riforme noi puntiamo al processo civile in un anno per il primo grado».



Uno dei punti della riforma riguarda il «Dimezzamento dell'arretrato giustizia civile». Come ha spiegato il premier infatti «Oggi ci sono 5 milioni e duecentomila processi pendenti: una roba pazzesca».



«Le correnti in magistratura hanno portato a discussioni di diritto, nascono da belle discussioni politiche ma siamo contrari alle carriere per appartenenza ad una corrente».



La riforma del Csm. Il governo riformerà anche il Csm, ma dopo le elezioni che porteranno al rinnovo delle cariche. Lo ha detto il premier Matteo Renzi sottolineando che il «Csm è presidio straordinario punto di garanzia di indipendenza alla quale noi ci inchiniamo». Ma «ci inchiniamo - ha aggiunto - non alla magistratura ma al concetto di indipendenza».



Sempre a proposito del Csm Renzi ha anche spiegato che un punto sarà che «chi giudica non nomina, chi nomina non giudica» perchè «se chi nomina giudica non dirà mai che un giudice ha sbagliato».
E, ha sottolineato, il principio su cui ci si baserà «è quello che si fa carriera per merito e non per appartenenza di corrente».




Falso in bilancio. Renzi ha ricordato che «Serve una normativa sul falso in bilancio degna di questo nome, ci saranno due mesi per discutere e poi a settembre la faremo dentro la cornice complessiva della riforma».



Il governo metterà mano anche alla norma sulla prescrizione: «Un paese civile è un paese che non può consentire di non giudicare qualcuno perchè i tempi sono troppo lunghi», ha detto il premier, «ci sta molto a cuore e la confermiamo. Apriamo una discussione e capiamo se c'è condivisione nel paese».



Intercettazioni. Nessuna norma sulle intercettazioni, ha detto Renzi, muovendo un appello ai direttori dei giornali: "Aiutateci a capire cosa dobbiamo fare: qual è il limite delle pubblicazioni? È giusto che non ci sia limite? Per noi un magistrato deve essere libero di intercettare, ma dov'è il limite alla pubblicazione delle intercettazioni? Ci sono vicende che attengono alla privacy che possono essere slegate dalle indagini". E per il capo dell'esecutivo «a volte è mancato il rispetto». Comunque «Nessuno vuole bloccare le intercettazioni», ha precisato.
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