Bonaiuti pronto a lasciare Forza Italia
Alta tensione. Il Cavaliere: ripensaci

Paolo Bonaiuti
Paolo Bonaiuti
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Domenica 13 Aprile 2014, 12:09 - Ultimo aggiornamento: 15 Aprile, 11:23
ROMA - Lo storico portavoce di Berlusconi, Paolo Bonaiuti, verso l'addio a Forza Italia: la rappresentazione plastica delle turbolenze e dei tentennamenti in cui il movimento forzista si sta barcamenando. Da un lato proteso ad alzare il tiro dello scontro con gli avversari per avere maggiore visibilità elettorale e contrastare l'attivismo di Renzi e di Grillo. Dall'altra mostrando il volto moderato per evitare di dare un vantaggio al Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano.



Il tutto mentre un'altra vecchia guardia come Marcello Dell'Utri, viene arrestato in Libano dove. E mentre si avvicina il verdetto del Tribunale di Milano sull'affidamento ai servizi sociali di Berlusconi.



Bonaiuti lascia? «È come se il Papa dicesse che non crede più nello Spirito Santo», azzarda Gianfranco Rotondi rendendo con una battuta quello che rappresenterebbe l'epico strappo di quello che è stato per anni un punto di riferimento per il partito.



Berlusconi nei giorni scorso ha provato anche convincere il suo storico braccio destro a restare nel partito. «Paolo è un pilastro. Se qualche incomprensione c'è stata confido si possa risolvere», minimizza l'ex ministro Mariastella Gelmini smentendo che Bonaiuti fosse stato messo ai margini Fi. «Non è vero che quelli della vecchia guardia stiano abbandonando Berlusconi e lo dimostra il fatto che io appartengo alla vecchia guardia e sono qui», assicura Giuseppe Moles che nega derive oltranziste: «Abbiamo stretto un patto con il Pd sulla legge elettorale, e se i sondaggi oggi ci danno in calo è proprio perché l'assunzione di responsabilità, come è notorio, non paga in termini elettorali almeno nel breve periodo».



Di certo la situazione di FI offre il destro ai leader di Ncd per affermare che loro sono «la best company del centrodestra» e Forza Italia la «bad company». E a Fabrizio Cicchitto per sostenere che il suo vecchio partito «è insieme estremista e subalterno. Vuole costruire un sistema elettorale ultramaggioritario ma vuole uccidere tutti i potenziali alleati, a partire da noi». Ma un falco, come Renato Brunetta, non si lascia buttare giù: «Berlusconi dà il meglio di se quando è in difficoltà. Adesso siamo in difficoltà e quindi siamo nella situazione migliore».