Putin, guerra ibrida per la Transnistria: cyber attacchi e falsi allarmi bomba. Il premier moldavo: «Non vuole che entriamo nell'Ue»

Tra l'autunno del 2022 e la primavera del 2023 «Mosca ha pagato miriadi di manifestanti e addestrato squadre per attaccare la polizia e creare il caos nelle strade e intorno ai palazzi governativi»

Putin, guerra ibrida per la Transinistria: cyber attacchi e falsi allarmi bomba. Il premier moldavo: «Non vuole che entriamo nell'Ue»
Putin, guerra ibrida per la Transinistria: cyber attacchi e falsi allarmi bomba. Il premier moldavo: «Non vuole che entriamo nell'Ue»
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Sabato 9 Marzo 2024, 12:15

«Putin ha già scatenato una guerra ibrida totale contro di noi, vuole impedire a tutti i costi che la Moldavia entri nella Ue». Lo spiega il premier moldavo Dorin Recean in un'intervista a La Repubblica. «La Russia è intenzionata a bloccare il nostro percorso verso l'Unione europea. Non vuole che ci scegliamo il destino che vogliamo - prosegue -. Vladimir Putin pensa che la Moldavia sia ancora nella sfera d'influenza della Russia. Nel 1992 Mosca sostenne il separatismo in Transnistria e da allora truppe russe sono illegalmente stanziate lì. Adesso ha scatenato una guerra ibrida totale contro di noi. Siamo subissati di cyber attacchi, di falsi allarmi bomba e di altre strategie per alimentare l'ansia nella popolazione».

 

Transnistria, la guerra ibrida di Putin contro la Moldavia

Tra l'autunno del 2022 e la primavera del 2023 «Mosca ha pagato miriadi di manifestanti e addestrato squadre per attaccare la polizia e creare il caos nelle strade e intorno ai palazzi governativi - dice -.

E ora siamo anche in una fase delicata». In vista degli appuntamenti elettorali importanti come il referendum sull'Europa «la Russia ha anche corrotto i partiti, finanziato quelli filorussi. Uno è stato dichiarato persino incostituzionale».

Per l'ingresso nella Ue «il nostro obiettivo è il 2030 ma dobbiamo ancora attuare molte riforme, creare delle istituzioni, rafforzare lo stato di diritto…» e risolvere il tema della Transnistria. «Stiamo integrando la regione di là del Nistro già dal punto di vista economico e sociale, a piccoli passi. Stiamo facendo progressi negli scambi commerciali, nei transiti, nei movimenti - conclude -.Anche per loro la prospettiva dell'integrazione europea è positiva, importante».

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