Ucraina, ok Cdm: armi a Kiev e stato di emergenza fino al 31 dicembre. Sì a riaperture delle centrali a carbone

Ucraina, ok Cdm: armi a Kiev e stato di emergenza fino al 31 dicembre. Sì a riaperture delle centrali a carbone
Ucraina, ok Cdm: armi a Kiev e stato di emergenza fino al 31 dicembre. Sì a riaperture delle centrali a carbone
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Lunedì 28 Febbraio 2022, 17:57

Crisi in Ucraina: via libera all'unanimità da parte del Consiglio dei ministri, secondo quanto si apprende da fonti di governo, al nuovo decreto con aiuti, anche militari a Kiev, e con le norme per diversificare le fonti energetiche, riaprendo se necessario le centrali a carbone.

Stato di emergenza fino al 31 dicembre

«Il Consiglio dei ministri ha deciso di incrementare le misure di soccorso ed assistenza alle persone che, in maniera massiccia, stanno cercando e cercheranno rifugio nell'Unione europea.

Per questo motivo ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza, fino al 31 dicembre 2022, rivolto ad assicurare soccorso e assistenza alla popolazione ucraina sul territorio nazionale in conseguenza della grave crisi internazionale in atto». È quanto approvato dal Cdm all'unanimità, secondo quanto riferisce una nota di Palazzo Chigi, con il dl che introduce ulteriori misure urgenti in relazione agli sviluppi della crisi in Ucraina.

Stanziati 10 milioni per assistenza ai profughi

Il consiglio dei ministri ha stanziato 10 milioni di euro a carico del Fondo per le emergenze nazionali per consentire di organizzare ed attuare gli interventi più urgenti in materia di soccorso e assistenza alla popolazione ucraina. È quanto fa sapere Palazzo Chigi dopo la riunione del Cdm.

«Rifugiati in centri accoglienza anche senza domanda»

«I cittadini ucraini vengano ospitati nei Centri di accoglienza straordinaria (CAS) anche indipendentemente dal fatto che abbiano presentato domanda di protezione internazionale». Lo prevede il dl approvato dal Cdm che introduce ulteriori misure urgenti in relazione agli sviluppi della crisi in Ucraina. «Le disponibilità dei CAS e della rete SAI - si legge in una nota di Palazzo Chigi - già incrementate dopo la crisi afgana, vengano dedicate anche alle esigenze di sistemazione e accoglienza dei profughi ucraini».

Cdm: «Se razionamenti di gas massimizzare l'uso di altre fonti»

Se fosse necessario ridurre i consumi di gas delle centrali elettriche scatterebbe la «massimizzazione della produzione da altre fonti», fermo restando «il contributo delle energie rinnovabili». Lo spiega il comunicato del Cdm che ha dato il via libera al decreto con i nuovi aiuti all'Ucraina. La riduzione del consumo di gas potrebbe interessare le centrali elettriche ma anche «il settore termoelettrico che rappresenta - spiega Palazzo Chigi - una delle principali componenti della domanda media giornaliera di gas. »Per rendere concretamente operative le misure, si affida una serie di compiti« a Terna, gestore della rete.

Patuanelli, ok su energia ma accelerare sulle rinnovabili

«Abbiamo l'obbligo di mettere in sicurezza il sistema elettrico italiano, pieno supporto al ministero della transizione ecologica». Lo ha detto, secondo quanto si apprende, il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli nel corso del Cdm che ha varato nuovi aiuti all'Ucraina e misure per diversificare le fonti di energia, sottolineando che «abbiamo anche un altro obbligo: accelerare sulle rinnovabili. Abbiamo una struttura produttiva che è in grado di farlo». A livello europeo, ha aggiunto il capodelegazione M5S «diventa urgente un secondo recovery plan sull'energia».

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