Sesso, pillole dell'amore addio: a letto
trionfano onde d'urto, gel e gomme

Sesso, pillole dell'amore addio: a letto trionfano onde d'urto, gel e gomme
di Antonio Caperna
2 Minuti di Lettura
Lunedì 4 Marzo 2019, 05:01 - Ultimo aggiornamento: 11:06
Rischiano di finire in soffitta le cosiddette pillole dell'amore, ovvero quei composti farmaceutici che da tanti anni a questa parte hanno restituito nuovo slancio sessuale a tante coppie finite nella palude della mancanza di rapporti a letto. La ricerca scientifica infatti ha messo a punto cure decisamente più hi-tech contro la disfunzione erettile (colpisce il 13% della popolazione), che si stanno dimostrando sempre più efficaci.




Lo provano i risultati di uno studio della Società Italiana di Andrologia (SIA), in corso di pubblicazione sulle onde d'urto a bassa intensità e indolori, secondo cui il 70% dei pazienti che non rispondono alle pillole migliora e il 28% torna a una funzione erettile completamente normale. Inoltre lo conferma una ricerca specializzata, che è stata realizzata su 800 pazienti.
Grazie alle onde d'urto, ad esempio, la velocità del flusso di sangue all'organo viene quadruplicata e i pazienti giudicano la propria erezione «adeguata».

Altrettanto graditi sono i chewing gum, un biofilm orale venduto in oltre un milione di pezzi in 2 anni: si scioglie in bocca in una trentina di secondi, sprigionando i principi attivi che favoriscono l'erezione. E poi c'è il gel intrauretrale, applicato direttamente dal paziente, che provoca la vasodilatazione propedeutica all'erezione. Novità che gli specialisti prescrivono sempre più spesso e che gli stessi pazienti preferiscono rispetto alle vecchie pillole. Lo spiegano proprio gli esperti della Società Italiana di Andrologia SIA, sottolineando però che purtroppo solo uno su 4 si rivolge allo specialista per trattare il problema, così la maggioranza si affida ancora al fai da te e agli acquisti online. Nella migliore delle ipotesi non c'è alcun effetto, perché il farmaco comprato non contiene il principio attivo, nella peggiore danni, anche gravi, alla salute. Questo potrebbe finire con le nuove cure.

«Tutti questi trattamenti hanno sempre alla base un processo tecnologico innovativo - afferma Alessandro Palmieri, presidente SIA -. Lo dimostrano i 37 studi sull'argomento, di cui 19 in corso, 7 in Europa: gli andrologi ritengono che siano le cure del futuro, perché meno gravate da rischi di contraffazione e per la loro efficacia e tollerabilità».
riproduzione riservata ®
© RIPRODUZIONE RISERVATA