Francesco Palomino Conga morì a 12 anni dopo due giorni interi di agonia in pronto soccorso per un'occlusione intestinale curata tardivamente, che comportò una serie di arresti cardiaci, rivelatisti fatali. Per la tragedia che colpì la famiglia Palomino Conga, il giorno prima di capodanno 2019, il giudice di Lodi, ha riconosciuto le responsabilità dell’ospedale Predabissi di Vizzolo e stabilito un risarcimento economico per la morte del bambino di Cervignano d’Adda, scrive Il Giorno.
Il risarcimento
Il bambino attese oltre 14 ore prima di essere sottoposto ad un esame radiologico e ben 15 ore prima di un'ecografia, ritardi gravi nell'assistenza che hanno compromesso in modo irreperabile le possibilità di salvarlo.
Diagnosi tardive
Secondo il giudice di Lodi, che cita una perizia tecnica "il percorso diagnostico e la gestione clinica delle patologie che affliggevano il giovane, sin da suo arrivo al pronto soccorso del presidio ospedaliero di Vizzolo Predabissi sono stati caratterizzati da evidenti errori di diagnostica nonché da inesplicabili ritardi terapeutici”. E ancora: le “non scelte” dei medici “hanno condotto a un progressivo peggioramento del paziente” e hanno portato a “una diagnosi certa con estremo ritardo quando il quadro clinico era ormai seriamente compromesso».Due giorni di sofferenza
Francesco entrò al pronto soccorso il 28 dicembre alle 5.41, con fortissimi dolori all’addome e fu operato solo alle 2.30 del 29 dicembre, quando gli furono asportati 38 centimetri di intestino. Troppo tardi, il giorno dopo la morte.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Utilità Contattaci
Logout