Papa Ratzinger è morto: lunedì la salma esposta in Basilica per il saluto dei fedeli

Papa Ratzinger è morto, dolore in Vaticano e nel mondo
Papa Ratzinger è morto, dolore in Vaticano e nel mondo
di Franca Giansoldati
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Sabato 31 Dicembre 2022, 10:43 - Ultimo aggiornamento: 13:03

CITTA' DEL VATICANO - Il cuore fragile del Papa emerito ha ceduto. Il teologo Joseph Ratzinger è morto stamattina nel monastero Mater Ecclesiae. La notizia è stata data dal Vaticano in uno scarno comunicato. Le sue condizioni di salute erano peggiorate poco dopo Natale quando ha accusato crisi respiratoria e renale. 

Dalla mattina di lunedì 2 gennaio 2023, il corpo del Papa Emerito Benedetto XVI sarà nella Basilica di San Pietro in Vaticano per il saluto dei fedeli. Giovedì i funerali.

Papa Benedetto XVI è morto, la biografia

Joseph Ratzinger è stato uno dei massimi teologi della Chiesa contemporanea. Il profeta della parola e uno dei punti di riferimento del Concilio Vaticano II. Cardinale dal 1977, venne chiamato da Giovanni Paolo II a ricoprire il ruolo di Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede nel 1981. E' stato anche Decano del Collegio Cardinalizio dal 2002 e poi pontefice dal 2005. 

Era nato in Marktl am Inn, nel territorio della Diocesi di Passau (Germania), il 16 aprile dell'anno 1927. 

Suo padre era un commissario di gendarmeria e proveniva da una famiglia di agricoltori della bassa Baviera, le cui condizioni economiche erano piuttosto modeste. Il tempo della sua giovinezza non è stato facile. La fede e l'educazione della sua famiglia lo ha preparato alla dura esperienza dei problemi connessi al regime nazisti. Suo padre e sua madre erano fortemente anti-nazisti e in diversi momenti ha ricordato con dolore la soppressione del cuginetto handicappato da parte dei nazisti perchè considerato imperfetto. Al suo biografo Peter Seewald ha raccontato quanto fosse difficile vivere durante la Seconda Guerra Mondiale quando, da adolescente, come tutti i ragazzi tedeschi, venne anche arruolato nei servizi ausiliari antiaerei. 

Gli studi del Papa Emerito

Dal 1946 al 1951 ha studiato filosofia e teologia presso la Scuola superiore di filosofia e teologia di Frisinga e presso l'Università di Monaco. Il 29 giugno dell'anno 1951 è stato ordinato sacerdote. Nel 1953 si è laureato in teologia con una dissertazione sul tema:  "Popolo e Casa di Dio nella Dottrina della Chiesa di sant'Agostino".  Nel 1957 ha fatto la libera docenza col noto professore di teologia fondamentale di Monaco, Gottlieb Söhngen, con un lavoro su: "La teologia della storia di san Bonaventura".  Dopo un incarico di dogmatica e di teologia fondamentale presso la Scuola superiore di Frisinga, egli ha continuato la sua attività di insegnamento a Bonn (1959-1969), a Münster (1963-1966) e a Tubinga (1966-1969).

Dal 1969 è professore di dogmatica e di storia dei dogmi presso l'Università di Ratisbona dove ha ricoperto anche l'incarico di Vice Preside dell'Università. 

Una vastissima risonanza ha poi avuto la sua arringa pronunciata dinanzi all'Accademia cattolica bavarese sul tema: "Perché io sono ancora nella Chiesa?". Ebbe a dichiarare con la sua consueta chiarezza: "Solo nella Chiesa è possibile essere cristiani e non accanto alla Chiesa". Il 25 marzo 1977 Papa Paolo VI lo ha nominato Arcivescovo di München und Freising. Sempre Papa Montini lo ha creato e pubblicato Cardinale, del Titolo di Santa Maria Consolatrice al Tiburtino, nel Concistoro del 27 giugno 1977. 

È stato Relatore alla Quinta Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi (1980) sul tema della famiglia cristiana nel mondo contemporaneo. In quell'occasione, nella sua prima Relazione, ha svolto un'ampia e puntuale analisi sulla situazione della famiglia nel mondo, sottolineando in proposito la crisi della cultura tradizionale di fronte alla mentalità tecnicistica e meramente razionale. 

Il 25 novembre 1981 Giovanni Paolo II lo ha nominato Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. È divenuto anche Presidente della Pontificia Commissione Biblica e della Commissione Teologica Internazionale. Il 15 febbraio 1982 ha quindi rinunciato al governo pastorale dell'Arcidiocesi di München und Freising. 

Il suo servizio come Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede è stato instancabile. Tra i tantissimi punti-fermi della sua opera, va segnalato il suo ruolo di Presidente della Commissione per la Preparazione del Catechismo della Chiesa Cattolica. 

Al Cardinale Ratzinger sono state affidate le meditazioni della Via Crucis 2005 celebrata al Colosseo. In incancellabile Venerdì Santo, Giovanni Paolo II, stretto, quasi aggrappato al Crocifisso, iha ascoltato in silenzioso raccoglimento le parole di colui che sarebbe divenuto il suo Successore sulla Cattedra di Pietro. “Quanta sporcizia c'è nella Chiesa, e proprio anche tra coloro che, nel sacerdozio, dovrebbero appartenere completamente a Lui! Quanta superbia, quanta autosufficienza!". 

Il Pontificato e la rinuncia

Appena ventiquattr'ore prima della morte di Giovanni Paolo II, ricevendo a Subiaco il "Premio San Benedetto" promosso dalla Fondazione sublacense "Vita e famiglia", aveva ribadito con parole oggi particolarmente eloquenti: "Abbiamo bisogno di uomini come Benedetto da Norcia, che in un tempo di dissipazione e di decadenza, si sprofondò nella solitudine più estrema, riuscendo, dopo tutte le purificazioni che dovette subire, a risalire alla luce. Ritornò e fondò Montecassino, la città sul monte che, con tante rovine, mise insieme le forze dalle quali si formò un mondo nuovo. Così Benedetto, come Abramo, diventò padre di molti popoli". 

Alla vigilia della sua elezione al Soglio Pontificio, nella mattina di lunedì 18 aprile 2005, nella Basilica Vaticana, ha celebrato la Santa Messa "pro eligendo Romano Pontifice" insieme con i 115 Cardinali, a poche ore dall'inizio del Conclave che lo avrebbe eletto. "In quest'ora di grande responsabilità - ha esortato all'omelia -, ascoltiamo con particolare attenzione quanto il Signore ci dice". Riferendosi alle letture della Liturgia, ha ricordato che "la misericordia divina pone un limite al male. Gesù Cristo è la misericordia divina in persona:  incontrare Cristo significa incontrare la misericordia di Dio. Il mandato di Cristo è divenuto mandato nostro attraverso l'unzione sacerdotale; siamo chiamati a promulgare - non solo a parole ma con la vita, e con i segni efficaci dei sacramenti, "l'anno di misericordia del Signore"". 


L'11 febbraio 2013 Benedetto XVI ha annunciato la sua rinuncia al ministero petrino, a partire dal 28 febbraio, lasciando così spazio alla convocazione di un conclave per l'elezione del suo successore, come previsto dalla costituzione apostolica Universi Dominici Gregis. La notizia è stata comunicata dal papa in latino durante il concistoro per la canonizzazione dei martiri di Otranto e di altri tre beati, seguendo le regole previste dal Canone 332 del Codice di Diritto Canonico, che al comma 2 richiede «che la rinuncia sia fatta liberamente e che venga debitamente manifestata»; l'ultima rinuncia di un pontefice al proprio ruolo era avvenuta ben 598 anni prima, nel 1415, ad opera di Papa Gregorio XII.

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