Papa Francesco, giro di vite sulla Basilica di Santa Maria Maggiore, stop agli affitti agevolati per i parenti dei canonici

Il provvedimento del pontefice

Papa Francesco, giro di vite sulla Basilica di Santa Maria Maggiore
Papa Francesco, giro di vite sulla Basilica di Santa Maria Maggiore
di Franca Giansoldati
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Mercoledì 20 Marzo 2024, 14:55

Se in passato alla Basilica di Santa Maria Maggiore c'erano stati ammanchi di denaro, pasticci di natura economica, e una gestione non sempre cristallina del grande patrimonio immobiliare, la musica ora dovrebbe cambiare.

Il nuovo provvedimento

E' di stamattina il nuovo provvedimento di Papa Francesco pensato proprio per porre fine al periodo di commissariamento e dotare quella grande realtà di nuove regole. In un chirografo Bergoglio ha disegnato la nuova amministrazione, introdotto un cda, limitando i secolari poteri dei canonici e, infine, inquadrando l'attività del cardinale arciprete. I vecchi tempi degli affitti agevolati ai parenti stretti sembrano ormai lontani. 

Gli affitti a parenti e amici

Tra le figure più penalizzate ci sono quelle dei canonici a cui prima erano riservati ampi spazi di manovra. «Oggi, al termine del commissariamento, ritengo opportuno liberare i Canonici da ogni incombenza di carattere economico e amministrativo, affinché possano dedicarsi, pienamente e con rinnovato vigore, all’accompagnamento spirituale e pastorale che i pellegrini di tutto il mondo cercano e desiderano trovare, varcando le soglie del primo Santuario mariano d’Occidente» spiega il Papa nel documento.

I canonici non potranno più affittare appartamenti a loro parenti o amici, mettendo fine all'era della parentopoli degli anni passati. «La locazione dei beni del Capitolo non può essere fatta ai Canonici, né ai loro consanguinei e affini fino al quarto grado, e neppure ai loro familiari e domestici, senza una delibera di approvazione del CdA» si legge. 

Al commissario monsignor Rolandas Makrickas, arciprete coadiutore della basilica sono state date le facoltà per l’applicazione della nuova normativa e per il governo del Capitolo. Rimarrà in carica fino all’insediamento del Consiglio di Amministrazione e alle nuove nomine. I canonici sono stati divisi in due categorie, quelli onorari che conservano in comodato l'appartamento già in uso, e i canonici onorari che invece dovranno pagare un affitto modesto. I loro compiti sono di natura liturgica e pastorale e potranno essere sepolti in basilica se lo vorranno. Inoltre se mai dovessero decadere dal loro ruolo hanno l'obbligo di lasciare libero l'appartamento entro un mese. 

La basilica di Santa Maria Maggiore

Francesco due anni fa aveva commissariato Santa Maria Maggiore affidando il compito di mettere ordine ai conti, agli appalti, alla amministrazione degli asset immobiliari a un prelato della Segreteria di Stato, monsignor Rolandas Makrickas; finora aveva curato l'amministrazione della Segreteria di Stato ma dopo lo svuotamento delle competenze finanziarie della Prima Sezione a favore dell'Apsa era finito tra il personale da ricollocare. In questi due anni è stato lui a curare i beni del capitolo che ammontano a centinaia di milioni di euro tra palazzi, appartamenti, terreni di pregio, frutto di lasciti accumulati nel corso dei secoli. Tra gli obbligi dei canonici quello di «rifulgere per la santità della vita a servizio di Dio e per la pietà dei costumi. Se per caso un canonico dovesse avere uno stile di vita non congruo alla disciplina e alla dignità» verrà prima ammonito e poi, se vi sono le condizioni, espulso. 

La Basilica Papale di Santa Maria Maggiore, chiamata anche Basilica Liberiana, primo Santuario mariano d’Occidente, fin dal XII secolo è affidata ad un Capitolo di Canonici che ne sovrintende il governo. Le prime redazioni dello statuto evidenziavano la complessità operativa derivante dalla missione assegnata dai Papi al Capitolo: il culto, la promozione culturale, il mantenimento economico della Basilica e il sostentamento dei Canonici. 

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