Omicron, attenti alla sottovariante indiana. Bassetti: «Un infetto potrebbe contagiarne 20»

Omicron, attenti alla sottovariante indiana. Bassetti: «Un infetto potrebbe contagiarne 20»
Omicron, attenti alla sottovariante indiana. Bassetti: «Un infetto potrebbe contagiarne 20»
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Martedì 5 Luglio 2022, 18:57

Si chiama Omicron BA.2.75 ed è la sottovariante del Covid segnalata dall'India. Una sottovariante osservata speciale perché «più contagiosa anche di Omicron 5, tanto che si rischia un R0 superiore a 20». Significa che una persona infetta potrebbe contagiarne 20. Lo spiega Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova. «Speriamo non prenda il sopravvento», si augura l'esperto su Facebook, dopo aver già messo in guardia sul nuovo mutante con un tweet. «Occorre fare attenzione senza allarmare troppo le persone», ribadisce. «In Italia, da quando la Nazionale ha avuto problemi con le qualificazioni, lo sport nazionale non è più il calcio - sottolinea l'infettivollogo - Lo sport nazionale praticato da molti che giocano a fare il dottore o che credono di saperlo fare è l'allarmismo mediatico sul Covid. In Italia ci riesce benissimo. Siamo campioni del mondo (di diritto)». 

Covid, attenti alla sottovariante indiana

Sottoscrive le parole di Bassetti anche il virologo Mauro Pistello, direttore dell'Unità di virologia dell'azienda ospedaliera universitaria di Pisa e vicepresidente della Società italiana di microbiologia. «Dobbiamo essere vigili sulla nuova sottovariante di Omicron 2 BA.2.75, che si sta diffondendo molto in India perché si sta facendo spazio con Omicron 5 che non è facile da scalzare.

Questa nuova sottovariante ha argomenti che meritano attenzione e mutazioni che potrebbe erodere la capacità protettiva dei vaccini. Non sappiamo quando arriverà qui da noi, ma è chiaro che serve essere attenti. Per ora la patogenicità di BA.2.75 non sembra preoccupante anche se è molto contagiosa, ha molte delle caratteristiche di BA.2 e qualcosa della BA.5 ma le mutazione sembrano essere in zone meno importanti e non collegate alla possibilità di evasione dell'immunità». 

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