Manovra, Berlusconi: sacrifici inevitabili
Opposizione: iniquità. Epifani: sciopero

Il premier Silvio Berlusconi
Il premier Silvio Berlusconi
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Mercoledì 26 Maggio 2010, 09:28 - Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 22:30
ROMA (26 maggio) - L'Unione europea promuove la manovra italiana da 24 miliardi varata ieri fra le tensioni dal governo.
L'intervento è stato invece già bocciato dalla Cgil, secondo la quale colpisce solo i lavoratori, e dalle regioni, che giudicano i tagli insostenibili.



Fra le misure, confermato il congelamento delle retribuzioni dei dipendenti pubblici da subito e fino al 2013, nell’ambito di una manovra che punta a ridurre le uscite e la presenza stessa dello Stato. Confermato anche l’allungamento dei tempi per la pensione di anzianità e di vecchiaia, con un nuovo sistema di uscita detto“finestra mobile”.



Ma nella manovra approvata ieri sera e ancora suscettibile ancora di ritocchi, compaiono anche la cancellazione delle province con meno di 220.000 abitanti (sono solo una decina quelle interessate) e l’introduzione di una tassa di soggiorno di 10 euro a Roma per i turisti, per recuperare le risorse necessarie al ripianamento del debito. Tra le misure ancora da definire, ci sono la soglia per la tracciabilità dei pagamenti in contanti e i tagli agli stipendi dei dirigenti pubblici.



Berlusconi: «Questa manovra non è una tradizionale manovra di aggiustamento dei conti pubblici - ha detto oggi Berlusconi nella conferenza stampa di presentazione della manovra, con Giulio Tremonti, a Palazzo Chigi - Questa manovra dimostra che l'Italia è in mani sicure».



«Manovra non immodificabile, disposti ad accettare proposte opposizione». «La manovra non è immodificabile, basta che ci siano proposte di buon senso e si resti dentro i vincoli della spesa - dice il premier - Speriamo che ci sia condivisione di responsabilità e ci dichiariamo anche disposti, ove dall'opposizione arrivassero delle proposte utili al miglioramento del decreto, ad accettarle».



«La manovra 2011-2012 è composta da provvedimenti equilibrati e inevitabili:
equilibrati perché si chiede di più a chi ha evaso ed inevitabili perché l'Italia stava vivendo al di sopra delle proprie possibilità - ha detto Berlusconi - I sacrifici richiesti sono indispensabili per difendere la nostra moneta, per difendere i nostri salari, i risparmi delle famiglie, le imprese». Il premier ha aggiunto che il governo ha varato una manovra che è chiesta dall'Europa ed alla quale, quindi, siamo tenuti per gli impegni assunti da tutti con l'Ue».



«Responsabilità dei governi della sinistra». «Tutti i Paesi europei, Italia compresa, hanno vissuto oltre le loro possibilità» dice Berlusconi, che parla di uno Stato troppo ingombrante e di una spesa «ingente, capillare e non più sostenibile» oltre che «soggetta a pessime gestioni e malversazioni». Costo di cui sono responsabili sia i «governi consociativi» della Prima Repubblica, che «il governo della sinistra» che ha introdotto una riforma costituzionale «dissennata» a causa della quale la spesa sanitaria è «esplosa». E cita il debito di Roma: «Il caso del debito di Roma si deve al governo precedente della sinistra, abbiamo una eredità rovinosa».



«Non abbiamo aumentato le tasse, il nostro obiettivo resta quello di ridurle» ha detto il premier, che ha anche fatto un rapido raffronto tra le misure che hanno dovuto adottare altri Paesi europei, Germania e Francia comprese: «Il nostro - ha detto - è un aggiustamento minore perché finora abbiamo operato bene».



«Le pensioni sono tutelate e garantite - assicura il premier. Non abbiamo fatto nessun intervento sull'entità delle pensioni. Chiediamo solo a chi si accinge ad andare in pensione di rimanere qualche mese in più».



«Chi paga dazio è il personale pubblico - dice Berlusconi - Ha avuto una dinamica degli aumenti che è stata quasi il doppio di quella dei dipendenti delle aziende private. Quindi, come in quel gioco in cui si deve stare fermi un giro, io non credo che questo sia veramente drammatico visto che ci sono stati gli aumenti precedenti».



«Lo scopo della manovra è portare il deficit-Pil dall'attuale 5% al 2,7% nel 2012» dice Berlusconi.



«Nessuno scontro nel governo».
«Durante la discussione della manovra c'è stato nulla di più che una dialettica, come è logico che ci sia - assicura Berlusconi - Non c'è stato un momento in cui si sia saliti di tono, che si possa definire contrasto profondo di idee o scontro. Non c'è mai stato uno scontro. Un grazie particolarissimo a Giulio, perché il suo mestiere è uno tra i più difficili, perché dire sì è molto facile, dire no è molto, ma molto più difficile. Lui è costretto molto spesso, per il bene comune e per il rigore dei conti e dei bilanci, a dire una sfilza continuativa di no. Non è che gli piaccia dire no, anche a lui piacerebbe dire sì, ma il ruolo e la responsabilità glielo impongono».



Tremonti: salvata coesione sociale. «Ieri l'Italia ha fatto una scelta molto chiara, quella di salvaguardare i livelli di stato sociale e di operare forti riduzioni di spesa dei governi centrale, regionale e locale», ha detto oggi il ministro dell'Economia illustrando a Parigi al forum dell'Ocse le linee della manovra. «È fondamentale - ha sottolineato - salvaguardare la coesione sociale». «La crisi può essere un'opportunità - ha continuato -. Tutto dipende da come viene gestita».



«Siamo a un tornante della Storia, non siamo in una congiuntura economica», ha poi sottolineato Tremonti. In altre parole, quella che stiamo attraversando non è una crisi qualsiasi, ha detto il ministro. «L'intensità dei fenomeni che vediamo - ha aggiunto - è storica e sta modificando la predisposizione dell'esistenza, dell'economia e della politica».



Bersani: basta scuse, il governo ha fallito. «Inutile inventare pretesti e scuse. La manovra è l'esito sbagliato di due anni di politiche sbagliate - dice Pier Luigi Bersani, segretario del Pd - Il governo - continua Bersani - finora ha pensato ad altro, ha raccontato favole e ha fallito dal lato delle riforme, dal lato della crescita e dal lato del controllo dei conti. Infatti mettere a posto i conti è un dovere che viene anche dall'Europa, ma averli così largamente fuori posto è piena responsabilità del governo».



«Se siamo a un tornante della storia, il governo l'ha preso molto male - dice il capogruppo Idv alla Camera, Massimo Donadi - La manovra taglia pesantemente i fondi agli enti locali e questo significa più tasse e meno servizi ai cittadini. L'aspetto più grave è l'assoluta mancanza di un progetto strutturale. E' una manovra tampone che ricade interamente sulla pelle dei soliti noti».



Epifani: sciopero generale. Il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, proporrà al Direttivo della prossima settimana uno sciopero generale contro la manovra economica da attuare entro il mese di giugno. In precedenza si terrà una manifestazione nazionale sabato 12 giugno di tutto il mondo del lavoro pubblico.



«C'è il rischio che l'intervento di correzione dei conti pubblici, come tutte le manovre arrabattate, possa reprimere la crescita - ha detto Epifani - Si tratta di una manovra iniqua, ha aggiunto, perché se un cittadino guadagna un milione di euro non mette un centesimo, e se invece fa l'infermiere o l'impiegato partecipa al sacrificio richiesto».



Gli sforzi dell'Italia «vanno nella buona direzione» è stato il primo commento del presidente della Commissione Ue Josè Manuel Barroso alla manovra. Un«'analisi dettaglia» degli interventi decisi, ha poi aggiunto, arriverà però solo più tardi.



Le misure contenute nella manovra forniscono «sostegno»
all'attuale rating italiano ("A+"), afferma inoltre l'agenzia di valutazione Standard & Poor's.



Anm: mina la nostra indipendenza. La Giunta esecutiva centrale dell'Associazione nazionale magistrati proclama lo stato di agitazione e «si riserva di proporre» al proprio parlamentino, convocato per sabato 29 maggio, «immediate iniziative di protesta contro la manovra economica del governo che contiene misure inaccettabili per i magistrati e per il funzionamento del sistema giudiziario». Lo annuncia lo stesso sindacato delle toghe in una nota in cui parla di «interventi punitivi che minano l'indipendenza». Le retribuzioni dei magistrati «vengono colpite tre volte: con il blocco dei meccanismi di progressione economica, con il blocco dell'adeguamento alla dinamica dei contratti pubblici e, addirittura, con un prelievo forzoso sugli stipendi. Sono interventi incostituzionali e palesemente punitivi nei confronti dei magistrati. Queste misure, peraltro, si inseriscono in un clima di costante aggressione da parte di esponenti politici e istituzionali nei confronti della magistratura, accompagnata da una campagna mediatica di delegittimazione dei magistrati, dipinti come fannulloni strapagati e politicizzati, e da interventi legislativi dichiaratamente finalizzati a impedire lo svolgimento delle indagini e dei processi».



Fini: pensare anche alla crescita. «La nostra prima preoccupazione deve essere quella di non ripetere l'errore di interventi congiunturali della riduzione della spesa e di non riproporre politiche di sostegno pubblico della crescita economica che in passato si sono rivelati, lungi dal garantire una ripresa della produzione e della competitività, un fattore distorsivo della nostra economia». Lo ha detto il presidente della Camera Gianfranco Fini.



«Silvio Berlusconi ha fallito sul piano politico la sua missione, ed era questa la ragione della sua esistenza. Per questo motivo deve andare al più presto a casa - dice Antonio di Pietro - Il governo delle false promesse e delle bugie ha colpito ancora, prima raccontandosi che non eravamo in crisi, e ora evitando di dirci qual è la vera entità della manovra. A rimanere colpiti sono sempre le fasce sociali più deboli, le famiglie, i lavoratori e i pensionati. La 'criccà ancora una volta la fa invece franca. Questo governo prima va a casa, meglio è per tutti».



«Tagliano i fondi per gli enti locali, alla faccia del Federalismo, bloccano gli stipendi del pubblico impiego, annunciano condoni che premiano chi ha violato la legge. Aspettiamo, come tutti gli italiani di vedere le carte, ma fin qui il giudizio è negativo», ha detto Michele Ventura vicepresidente vicario dei deputati Pd.



Angeletti: è equilibrata. «Questa volta è una manovra più equilibrata del solito: pagano di più la politica e gli evasori», ha detto invece il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti.



La manovra potrebbe portare a effetti «insopportabili sul sistema sociale di alcune regioni», ha affermato Angelo Michele Iorio (Pdl), vicepresidente della Conferenza delle regioni, ribadendo il no degli enti locali. «I tagli prospettati ai trasferimenti agli enti locali potrebbero avere effetti insopportabili sul sistema sociale, in particolare del Mezzogiorno», ha aggiunto.
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