Minacce alla Lavazza: «Dateci
300mila euro o inquiniamo il caffè»

Minacce alla Lavazza: «Dateci 300mila euro o inquiniamo il caffè». Buste sospette anche a Ferrero e Vergnano
Minacce alla Lavazza: «Dateci 300mila euro o inquiniamo il caffè». Buste sospette anche a Ferrero e Vergnano
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Venerdì 5 Aprile 2019, 17:49 - Ultimo aggiornamento: 21:04

I giganti del caffè italiano nel mirino: paura questa mattina nel quartiere generale della Lavazza a Torino. Una busta sospetta, con un messaggio di minacce contenuto all'interno, è stata inviata al quartier generale dell'azienda: nel testo della lettera, spedita dal Belgio e scritta in inglese, c'è una bustina di plastica con della polvere verde e una lettera con una richiesta di soldi con la minaccia di inquinare il caffè.

Una busta simile sarebbe stata spedita anche allo stabilimento della Ferrero ad Alba (Cuneo): all'interno una polvere che verrà fatta analizzare. Sul posto sono intervenuti carabinieri, vigili del fuoco e artificieri, ma la produzione non è stata interrotta: una terza busta simile è arrivata ora anche allo stabilimento Caffè Vergnano di Santena (Torino).



Sono trattenuti in isolamento i sette dipendenti dell'ufficio postale del quartiere generale della Lavazza: la polverina verde è stata consegnata all'istituto Zooprofilattico per le analisi del caso e gli investigatori attendono gli esiti in serata. Nella lettera scritta al computer si chiedevano 300mila euro per non avvelenare il caffèLa lettera non sarebbe come quelle indirizzate alla sindaca di Torino, Chiara Appendino, e al capogruppo della Lega alla Circoscrizione 6, Alessandro Sciretti: la polverina verde è stata consegnata all'istituto Zooprofilattico per le analisi del caso. Polizia e carabinieri, che indagano sul caso, stanno valutando tutte le ipotesi e, al momento, sembrano escludere la pista anarchica. 

IL VICEPRESIDENTE: "SPERIAMO DI SUPERARE 2 MILIARDI DI FATTURATO" Intanto il vicepresidente di Lavazza, Giuseppe Lavazza, dal palco della seconda edizione del Sustainable Economy Forum a San Patrignano, ha detto di sperare che il suo gruppo riuscirà nel 2019 a superare i 2 miliardi di euro di fatturato, dopo aver toccat 1,87 miliardi nel 2018. «Pensiamo di raggiungerne anche di più», ha poi aggiunto a margine. 

«Abbiamo un piano strategico che impone un ritmo di marcia molto importante. Il 2018 - ha aggiunto Lavazza - è stato un anno di grande soddisfazione, abbiamo raggiunto i nostri obiettivi e questo chiaramente è il punto di partenza perle sfide da qua ai prossimi tre anni. Vedremo quello che si riuscirà a fare, noi dobbiamo riuscire ad arrivare a 2,5 miliardi questo dice il nostro piano strategico per il 2021: la strada è tracciata».

Come gruppo avete mai pensato ad andare in Borsa? È stato chiesto ancora. «No», ha replicato l'imprenditore piemontese del caffè, e ci pensate? «No», ha ribadito. Quanto alla sostenibilità, tema della kermesse di San Patrignano, ha sottolineato Lavazza, «ci piace poter mettere insieme due termini, business e sostenibilità che apparentemente sembrano molto distanti. In realtà - ha concluso - secondo noi oggi la sostenibilità è il modo necessario di interpretare il fare business».

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