G8, Anemone e Balducci condannati
9 mesi per rivelazione del segreto d'ufficio

G8, Anemone e Balducci condannati 9 mesi per rivelazione del segreto d'ufficio
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Sabato 21 Novembre 2015, 09:54 - Ultimo aggiornamento: 30 Novembre, 11:41
PERUGIA - Nove mesi di reclusione (pena sospesa per tutti) sono stati inflitti dal tribunale di Perugia al costruttore Diego Anemone, all'ex presidente del Consiglio dei lavori pubblici Angelo Balducci, all'imprenditore Emmanuel Messina e all'avvocato Edgardo Azzopardi accusati di concorso in rivelazione ed utilizzazione di segreti d'ufficio nell'ambito di uno dei filoni dell'inchiesta relativa agli appalti per i cosiddetti Grandi eventi.

Dopo la richiesta di condanna ad un anno e tre mesi di reclusione formulata dal pm, le difese dei tre ne avevano sollecitato l'assoluzione. Secondo la ricostruzione accusatoria, l'allora procuratore aggiunto di Roma Achille Toro (che ha già patteggiato una condanna rivelazione di segreto d'ufficio) avrebbe comunicato ad Anemone, Balducci, Messina e Azzopardi notizie d'ufficio su un procedimento della procura di Roma e su uno della procura di Firenze che erano in coordinamento investigativo.

Oggi davanti al tribunale di Perugia sono intervenuti i legali di Balducci ed Anemone. Nel corso delle loro arringhe gli avvocati Roberto Borgogno, David Brunelli e Antonio Barbieri hanno cercato di confutare le tesi del pm Massimo Casucci. Secondo l'avvocato Borgogno «in questo processo non c'è traccia di colloqui tra Achille Toro e gli attuali imputati».

E più in particolare il magistrato - secondo il difensore - «non poteva comunicare notizie riguardo gli imminenti arresti chiesti dalla procura di Firenze in quanto non ne sapeva nulla». Per l'avvocato Brunelli, «Balducci deve essere assolto perchè il fatto non sussiste». Il legale di Anemone, invece, ha parlato di un «processo indiziario nato da intercettazioni telefoniche interpretabili».

L'inchiesta sulla cosiddetta «cricca» degli appalti per i Grandi eventi venne avviata dalla procura di Firenze e quindi trasferita a Perugia per competenza ma poi il troncone principale del procedimento è stato spostato a Roma.
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