Forze speciali italiane in Libia contro
l'Isis: «Ma per ora non combattono»

Tank delle forze libiche spara contro Isis
Tank delle forze libiche spara contro Isis
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Mercoledì 10 Agosto 2016, 16:11 - Ultimo aggiornamento: 23:14

Alcune decine di militari dei corpi speciali italiani si trovano in Libia. Per ora il loro compito è quello di formazione e addestramento. E' escluso il combattimento. Fonti della Difesa spiegano inoltre che i militari inviati in Libia stanno operando sotto le dirette dipendenze della presidenza del Consiglio. La normativa approvata lo scorso novembre dal Parlamento permette infatti a palazzo Chigi di autorizzare i nostri corpi speciali ad effettuare missioni all'estero, inquadrandoli sotto la catena di comando dell'intelligence. Secondo quanto si apprende, i militari sarebbero presenti a Tripoli, Misurata e Bengasi per attività di formazione dei militari del Governo di Unità nazionale e delle milizie di Misurata.

In Libia è guerra. L'Isis ha annunciato di aver abbattuto un aereo militare di Fajr Libia (Alba della Libia) a Sirte, roccaforte jihadista in Libia, e di aver ucciso il pilota. La rivendicazione è arrivata attraverso l'agenzia Aamaq, legata all'Is. Fonti a Misurata interpellate da Aki-Adnkronos hanno riferito che l'aereo in realtà è «precipitato» e apparteneva ad 'Al-Bunyan Al-Marsoos', la forza fedele al governo libico di Fayez al-Serraj impegnata nella liberazione di Sirte e di cui fa parte la stessa Fajr Libia.
 

Uccisi 20 jihadisti. «Negli scontri odierni a Sirte abbiamo contato almeno 20 jihadisti uccisi. Uno stato di confusione e caos domina all'interno di Daesh». Lo affermano sulla loro pagina Facebook le milizie libiche impegnate a Sirte contro l'Isis. Le forze fedeli al governo di concordia guidato dal premier Fayez al-Serraj hanno anche conquistato l'università di Sirte, roccaforte in Libia del sedicente Stato islamico (Is).
Lo riferiscono ad Aki-Adnkronos fonti a Misurata, precisando che le forze dell'operazione 'Al-Bunyan Al-Marsoos', fedeli a Serraj, hanno preso il controllo dell'intero campus, compresa la sede principale a «seguito di violenti scontri con Daesh», acronimo dell'Is in lingua araba.
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