Coronavirus, Galli: «I focolai ora sono nelle case ma i casi sono meno gravi grazie alle terapie precoci»

Coronavirus, Galli: «I focolai ora sono nelle case ma i casi sono meno gravi grazie alle terapie precoci»
Coronavirus, Galli: «I focolai ora sono nelle case ma i casi sono meno gravi grazie alle terapie precoci»
di Alessia Strinati
2 Minuti di Lettura
Domenica 12 Aprile 2020, 11:22 - Ultimo aggiornamento: 11:59
Il coronavirus è presente nelle case. A spiegare come sta evolvendo l'andamento del virus è l’infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano Massimo Galli che chierisce che l'oscillazione dei numeri varia molto anche in base al numero di tamponi che vengono fatti.

LEGGI ANCHE: Coronavirus, la buona notizia di Pasqua: nuovi contagi sono 92 su 997 tamponi. /I dati delle regioni in Italia in tempo reale

Intervistato da La Stampa spiega come ci siano diversi focolai di virus all'interno di gruppi familiari chiarendo però che molti restano in isolamento in casa e che la malattia evolve senza bisogno di ricovero ospedaliero. Questo significa anche che il virus sta perdendo la sua forza, secondo l'infettivologo: «Da una settimana i casi sono meno gravi e non portano pressione sugli ospedali».

Il motivo di questo andamento è dovuto alla conoscenza del virus stesso: «All’inizio i malati erano gravi perché rimanevano a lungo in casa in un periodo in cui non si sapeva nulla della malattia mentre questa circolava. Ora con le misure di distanziamento tutti sono sensibilizzati e appena uno sta male corre in ospedale. Chi rimane in casa ha una forma leggera, ma può creare dei focolai che perpetuano il contagio».

Galli spiega che sarà necessario imparare a convivere con il virus, ma per far questo si dovrà fare maggiore attenzione alle persone in quarantena. L'ipotesi di metterli in alberghi o strutture isolate non è da escludersi, solo in quel modo si potrà avere la certezza che non hanno contatti con altri e non potranno infettarli. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA