Controfigure al concorso della Finanza, 62 veri candidati rischiano il processo

Il Tribunale dell'Aquila
Il Tribunale dell'Aquila
di Marcello Ianni
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Mercoledì 21 Giugno 2023, 08:25

L'AQUILA - Per indossare quella divisa da finanziere tanto sognata, oppure per trovare semplicemente un posto di lavoro, non si sarebbero fatti alcuno scrupolo nel violare gravemente la legge, noncuranti che magari un giorno sarebbero potuti diventare veramente servitori della legge, indossando però una divisa con una macchia, indelebile.

E così 62 indagati (per la maggior parte di Napoli, Benevento, Caserta) rischiano ora il processo, con la Guardia di Finanza e dunque del Ministero dell'Economia che si sono costituiti parte civile anche per un presunto danno all'immagine.

Ha preso il via al tribunale dell'Aquila la maxi udienza preliminare (con oltre 50 avvocati) sul concorso truffa per l'arruolamento alle Fiamme gialle che si è tenuto alla Scuola Ispettori e Sovrintendenti di Coppito. Una vicenda che ruota attorno all'ipotesi di un'associazione per delinquere, un'organizzazione che avrebbe provato a truccare il concorso alla Guardia di Finanza e altri in Italia.

E così è saltato fuori che una settantina di giovani candidati si sarebbero fatti sostituire da altri soggetti ritenuti più bravi già durante le prove scritte. Si trattava di concorrenti di età compresa tra i 25 ed i 27 anni, i quali anziché mettersi in gioco con la loro preparazione, hanno pensato bene di farsi sostituire direttamente, attraverso la falsificazione dei documenti e mandando al loro posto altri più preparati. Le indagini portate avanti dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria delle Fiamme gialle dell'Aquila (diretto dal colonnello Aurelio Soldano) e dal sostituto procuratore della Repubblica dell'Aquila, Stefano Gallo, avrebbero portato a galla analoghe presunte azioni illegali anche in altri concorsi nazionali per l'arruolamento nella Polizia, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, per ottenere come contropartita dai candidati dazioni di denaro che raggiungevano anche la somma di 10 mila euro. Di qui la richiesta del pubblico ministero di misure cautelari (tra arresti in carcere, domiciliari e obblighi di firma) per gli organizzatori della truffa e "controfigure", richiesta che è stata rigettata dal Gip del Tribunale del capoluogo.

Gli anni presi in considerazione vanno dal 2018 fino agli ultimi concorsi del 2021. Le ipotesi contestate a vario titolo ai 62 imputati sono falso, truffa e sostituzione di persona. L'udienza preliminare rinviata per alcuni difetti di notifica è stata rinviata ad ottobre. Non si esclude in quella data anche un allargamento delle parti civili come ad esempio lo stesso Ministero dell'Interno.

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