Pistole, manette e un modo di educare e di applicare la legge negli Stati Uniti che spaventa: un bambino è stato arrestato, nel senso letterale del termine, ovvero con tanto di manette ai polsi dietro la schiena e in favore delle telecamere, perché "aveva minacciato con messaggi sul telefonino di fare una sparatoria di massa". La nota della polizia della Florida aggiunge anche l'aggettivo "fake" vicino alla parola "strage", quindi è stato chiaro fin dall'inizio che quelle minacce non erano concrete, come suggeriva anche il buonsenso, ma questo non ha fermato la polizia che aveva fatto entrare in azione la brigata anti crimini minorili. Ultraminorili, in questi casi. L'alunno di quinta elementare è stato arrestato "così imparerà a pagare le vere conseguenze di agire come un piccolo delinquente, non si scherza su queste cose", scrive sempre lo sceriffo Carmine Marceno in una lunga teoria di tweet con la foto, pixellata, bontà sua, del bambino che viene portato da via da un agente a bordo di auto che si immagina schizzare verso la centrale accompagnata dall'ululare delle sirene. Poi le foto segnaletiche, di fronte e di profilo, le impronte digitali, il verbale da firmare.
5TH GRADER ARRESTED FOR MAKING WRITTEN THREAT
— Carmine Marceno - Florida’s Law and Order Sheriff (@SheriffLeeFL) May 28, 2022
“Right now is not the time to act like a little delinquent. It’s not funny. This child made a fake threat, and now he’s experiencing real consequences,” stated Sheriff Carmine Marceno.
Full release below. https://t.co/hVxwOmUFsD pic.twitter.com/kq95Gq1DVH
Il telefonino, che a 10 anni sarebbe meglio non avere a disposizione, è stato sequestrato ed ora bisogna vedere che cosa deciderà il giudice per questo bambino che dopo il passaggio in "centrale" è stato riaffidato ai genitori.
Arrestato a 10 anni
E' vero che è ancora potente l'eco della strage di Uvalde, città del Texas dove un diciottenne ha sparato con fucili d'assalto uccidendo 20 persone quasi tutti bambini, ma è vero anche che ammanettare e diffondere le foto di un bimbo di 10 anni che "scherza" (verbo che richiede precise competenze lessicali e logiche forse non ancora padroneggiate da un alunno di quinta elementare) sulle sparatorie di massa non pare il modo più efficace per educare.
In realtà l'applicazione "pedagogica" della legge ai minorenni è parecchio comune negli Usa: in 34 Stati non è stata fissata l'età minima per essere considerati "delinquenti".
A volte scatta qualche ravvedimento operoso: tre anni fa un poliziotto di Orlando è stato licenziato perché aveva arrestato due bambini di 6 anni: forse in questo caso le manette stavano sempre troppo larghe e così l'agente ha usato fascette di plastica, quelle che lacerano la pelle. Anche tutta la procedura delle foto segnaletiche e delle impronte era stata seguita alla lettera. Il reato? Atti di violenza, quando poi i familiari hanno spiegato che uno dei piccoli "finiti in fascette" soffre di certificati disturbi. E il disinteresse della forze dell'ordine per la disabilità è un'altra delle costanti che emerge dal rapporto dell'Fbi.