Kata scomparsa, nuova pista: rapita per vendetta dopo uno stupro. Il testimone: «L’ho vista trascinare via con la forza»

Kata scomparsa, la nuova pista: rapita per vendetta dopo uno stupro. Il testimone: «L’ho vista trascinare via con la forza»
Kata scomparsa, la nuova pista: rapita per vendetta dopo uno stupro. Il testimone: «L’ho vista trascinare via con la forza»
di Redazione web
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 14 Giugno 2023, 08:56

Kata è scomparsa da ormai quattro giorni. L'ultima volta che la bambina di origine peruviana è stata vista all'ex hotel Astor di Firenze, dove vive con la mamma e il fratellino, è stata sabato pomeriggio. Nel caso della scomparsa di Kataleya Mia Chicillo Alvarez ora spunta un testimone: si tratta di una persona che sotiene la piccola sia stata rapita: «L’ho vista trascinare via con la forza», ha detto ai pubblici ministeri Christin Von Borries e Giuseppe Ledda.

Il testimone ha indicato anche una direzione, ovvero «oltre il cortile» dell'hotel occupato, verso il palazzo accanto, in un orario compatibile con quello della sparizione.  Intanto proseguono le ricerche, mentre le perquisizioni nel palazzo indicato hanno dato esito gativo, si fa avanti una ipotesi di movente per il sequestro della bambina: una vendetta per una violenza sessuale nei confronti di un'adolescente di origine peruviana avvenuta proprio all'Astor.

La vendetta dopo lo stupro

La violenza sessuale, che avrebbe portato al rapimento di Kata per vendetta, sarebbe avvenuta lo scorso febbraio. Ne hanno parlato, come riporta La Stampa, alcuni abitanti dell'Astor occupato a Firenze: «I parenti di quella quindicenne forse si sono vendicati perché la ragazza era stata abusata da qualcuno dell’hotel». Un ulteriore dettaglio è stato fornito dalla moglie di un uomo, peruviano, che è caduto dal balcone dell'hotel lo scorso 27 maggio: «Da noi c’è uno che gestisce l’affitto delle stanze. Quest’uomo un giorno ha litigato con la figlia. Durante la discussione è venuto fuori che una ragazzina di 15 anni era stata violentata da qualcuno nell’hotel. C’è stata anche una riunione tra tutti per discutere del fatto». Alla riunione, sostiene la donna, ci sarebbe stato anche il papà di Kata, in carcere da marzo per scontare una condanna per furto. 

Il passaggio segreto

C'è una terza via di fuga dal piazzale dell'Astor, dove di solito giocano i bambini, oltre a quella su via Boccherini e quella su via Monteverdi. È una porta su una parete che dà sul retro, e non ci sono telecamere a inquadrarne l'uscita. Gli investigatori durante le perquisizioni l'hanno trovata chiusa, ma a quanto raccontato dai bambini, loro erano a conoscenza di quell'uscita. Hanno parlato di "passaggio segreto", ma non lo usavano per paura di un occupante che proprio lì aveva ricavato una stanza per dormire. 

 

Sentito dagli inquirenti il fratellino

Gli inquirenti che si occupano della scomparsa della piccola Kata hanno ascoltato il fratellino della bambina, che ha 7 anni, per ricostruire le ultime ore prima della sparizione della sorella, avvenuta sabato 10 giugno. Sul caso della piccola si indaga per sequestro di persona a scopo di estorsione, l'inchiesta è coordinata dalla Dda e gli accertamenti sono affidati ai carabinieri.

È stato ascoltato per circa due ore, in procura a Firenze, il il fratellino di Kata. Il bambino è stato accompagnato nel palazzo di giustizia dallo zio: non si esclude che possa essere stato ascoltato anche l'uomo, fratello della mamma dei due bambini.

Era presente anche una psicologa mentre l'avvocatessa dell'associazione Penelope che sta supportando la famiglia non ha presenziato all'audizione del bambino, restando fuori dall'ufficio dove si è svolta.

Gli inquirenti hanno poi lasciato insieme allo zio e al bambino il palazzo di giustizia.

I militari, in divisa e in borghese, hanno raggiunto i piani superiori dello stabile a fianco dell'ex hotel Astor, di via Boccherini, e hanno perquisito anche il cortile. Secondo quanto emerge, il racconto del fratellino di Kata, 7 anni, potrebbe aver fornito indicazioni utili per le ricerche della sorella.

Il mistero dei volantini: «Sto bene»

Dei volantini bianchi, in formato A3, con al centro una scritta tra parentesi 'sto bene' sono comparsi a Firenze, nella zona a nord della città, dove si trova l'ex hotel Astor occupato dove vive con la madre e il fratellino di 7 anni e da dove è scomparsa sabato scorso la bambina di 5 anni Mia Kataleya ChiclloAlvarez, chiamata Kata. I volantini sono stati affissi all'ingresso del liceo scientifico Leonardo da Vinci e in molti punti del quartiere di Novoli. 



La notizia con un video e foto che mostrano i volantini viene rilanciata anche dalla pagina Facebook 'Peruanos pe unidos per un solo Firenze' (Peruviani uniti da una sola Firenze), e in quel post, la coordinatrice del gruppo, Norma Guerrero, si domanda: «Avrà qualcosa a che fare con la piccola Kata?».


«Torna a casa Kata»

Anche martedì  sera la comunità peruviana di Firenze ha organizzato una veglia, nelle strade intorno all'ex hotel Astor di Firenze, per chiedere che la bimba Kata torni a casa «sana e salva». Circa 200 persone che vivono a Firenze si sono ritrovate in via Boccherini per fare una nuova fiaccolata e pregare insieme (hanno recitato insieme il Padre Nostro e l'Ave Maria).

Tra gli slogan utilizzati «I bambini non si toccano» e « Kata è una bambina peruviana». Nella processione vengono accese fiaccole e mostrata la foto di Kata.

© RIPRODUZIONE RISERVATA