Accompagna la moglie
a prostituirsi in bus: arrestato

Accompagna la moglie a prostituirsi in bus: arrestato
di Gianluca Lettieri
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Mercoledì 4 Aprile 2018, 11:14 - Ultimo aggiornamento: 11:37
In bus accompagna la moglie di 44 anni a prostituirsi. Poi resta in strada a controllarla, incassando i soldi della prestazione dai clienti. Un uomo di Guardiagrele, Sacha Melidei, 36 anni, è stato arrestato in provincia di Roma per il reato di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. A stringergli le manette ai polsi sono stati i carabinieri della stazione di Fiano Romano, che nel corso delle indagini hanno documentato l’attività portata avanti dall’uomo, originario della provincia di Chieti e residente a Civitella San Paolo. Secondo l’accusa il trentaseienne, per sfuggire a eventuali controlli da parte delle forze dell’ordine, accompagnava la donna sul “posto di lavoro” utilizzando un autobus di linea. Una volta arrivati sulla strada provinciale Tiberina, nel territorio comunale di Capena, entrambi scendevano nei pressi di un noto fast food.

L’indagato aveva pensato a ogni piccolo dettaglio. A quel punto, infatti, l’uomo si posizionava a una decina di metri di distanza per sorvegliare l’area e controllare l’attività della moglie. Al termine delle prestazioni, la donna indirizzava i suoi clienti dal marito, che incassava i soldi. Durante gli accertamenti degli investigatori sono emersi ulteriori dettagli definiti agghiaccianti, che testimoniano il clima di grande degrado sociale in cui si sono consumati i fatti finiti al centro dell’inchiesta: «Addirittura, nelle giornate in cui i clienti scarseggiavano, il 36enne suggeriva alla donna di assumere atteggiamenti ancor più ammiccanti». L’operazione è scattata nel pomeriggio di Pasquetta: l’uomo è stato bloccato, ammanettato e portato in caserma. Insomma: lo stratagemma di utilizzare i mezzi pubblici per non dare nell’occhio non è stato sufficiente per farla franca. Per l’indagato, su disposizione del giudice, sono stati disposti gli arresti domiciliari. Per la moglie, invece, sono stati attivati i servizi sociali del Comune per fornirle l’assistenza necessaria. L’indagine è stata coordinata dai militari della compagnia di Monterotondo, al comando del capitano Salvatore Ferraro. L’operazione - hanno sottolineato gli investigatori - rientra nei servizi di contrasto al fenomeno dello sfruttamento della prostituzione. Nei prossimi giorni, durante l’interrogatorio, l’arrestato avrà l’opportunità di difendersi e di fornire la sua versione dei fatti. Già in passato il trentaseienne, come ricordano gli investigatori, era finito nei guai per motivi giudiziari. Ora l’uomo rischia di finire sotto processo con un’accusa pesantissima e una condanna da due a sei anni di reclusione.

Nel frattempo gli accertamenti degli investigatori proseguono. «Sono testardo con un carattere a volte cinico ma sotto sotto ho un cuore», così l’arrestato parla di sé sulla sua pagina Facebook, dove ha pubblicato anche numerose foto abbracciato alla moglie. Recentemente il Tribunale di Chieti ha pronunciato sentenze di condanna fino a sette anni di carcere per reati analoghi: giri di squillo sono stati scoperti nei night club della costa teatina, soprattutto nella zona fra Francavilla al mare e Ortona.
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