Azzerata la segreteria del Pd di San Benedetto, è in arrivo un commissario

Azzerata la segreteria del Pd di San Benedetto, è in arrivo un commissario
Azzerata la segreteria del Pd di San Benedetto, è in arrivo un commissario
di Alessandra Clementi
3 Minuti di Lettura
Domenica 25 Settembre 2022, 04:50

SAN BENEDETTO - La segreteria dell’Unione comunale del Pd viene completamente azzerata e commissariata.  Un pronunciamento che si attendeva da mesi, dopo il ricorso presentato all’indomani del rinnovo dell’Unione comunale, riguardante lo svolgimento del rinnovo del direttivo che aveva visto all’inizio dell’estate l’incoronazione della pediatra Diana Palestini segretaria dell’Unione comunale.

Il pronunciamento è arrivato dalla commissione provinciale di garanzia che si è espressa all’unanimità con quattro presenti su sette.

Quindi la sentenza è stata quella di procedere facendo tabula rasa della segreteria eletta lo scorso giugno. Tutto da rifare e nel frattempo si procederà con un commissariamento che potrebbe vedere l’indicazione di qualche rappresentante democrat all’esterno dell’ambiente sambenedettese, magari attingendo dalla vicina Offida. Ma perché si era arrivati a scomodare la commissione di garanzia?

I ricorsi

Precisamente erano partiti due ricorsi a firma di Elio Costantini segretario Circolo Nord, Andrea Manfroni e Alvaro Paolini dell’Unione Pd che denunciavano le modalità con cui era avvenuto il rinnovo dell’Unione. Si partiva dal risultato elettorale pari al 7% riportato alle comunali a cui erano seguite le dimissioni del segretario Pd Claudio Benigni, solo 8 mesi dopo, lo stesso che era rimasto come vice segretario, carica non prevista dalla norma statutaria. Quindi una debacle comunale di fronte alla quale nessuno aveva fatto un “mea culpa” o comunque un esame di coscienza. Si era assistito così a una sorta di scambio delle cariche con una segretaria di Circolo (Diana Palestini) diventata segretaria dell’Unione e un segretario dell’Unione (Claudio Benigni) diventato a sua volta vice segretario. Veniva inoltre contestata la mancata nomina del direttivo previsto dallo Statuto, così come non sarebbe stata indicata la commissione di garanzia, senza dimenticare l’esecutivo che veniva definito sovradimensionato rispetto ai membri dell’Unione comunale.


Il metodo


Il tutto in un’assemblea svoltasi in modalità online, dove erano presenti, secondo verbale, 25 partecipanti, ma a detta di alcuni presenti, al momento dell’elezione avrebbero partecipato al voto in 13, violando lo statuto. Insomma uno scontro totale sintomo delle frizioni che da anni ormai minano il Pd sambenedettese e ora la commissione di garanzia ha voluto porre uno stop, con l’auspicio di dare seguito a un percorso condiviso con la Federazione e con la segreteria regionale.

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