Risonanza, 6 guasti in undici mesi. Il Comitato: «Record negativo spia di decadenza»

L'ospedale
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di Alessandra Clementi
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Sabato 4 Novembre 2023, 02:50 - Ultimo aggiornamento: 5 Novembre, 08:25

SAN BENEDETTO - Sei guasti in 11 mesi. E’ il record negativo registrato dalla risonanza magnetica del Madonna del Soccorso. Un funzionamento a singhiozzo per uno dei macchinari più importanti sul fronte della diagnostica, il tutto a favore del privato e accompagnato dal silenzio della politica sambenedettese. Da qui la denuncia del Comitato Salviamo Madonna del Soccorso, mentre è stata convocata per il prossimo 16 novembre una nuova commissione sanità. 


Le promesse


Un blocco di una settimana è stato subito dalla risonanza magnetica della Riviera a causa dell’ennesima rottura.

Da qui l’attacco del Comitato che tuona: «La Radiologia pubblica è uno dei buchi neri della politica in Riviera. Ora gli invisibili e distratti politici della Riviera, ad ogni livello da quello nazionale a quello locale e di qualsiasi colore, diranno che sono stati stanziati i fondi per la nuova risonanza e per i lavori necessari, che è necessario attendere che si svolgano complessi lavori per poterla installare, che sono lavori lunghi e impegnativi. Insomma che bisogna avere molta, molta pazienza e che è dannoso protestare. Se queste risposte dovessero arrivare, miracolosamente, rispondiamo loro: e sino ad ora voi, che potete incidere sulle decisioni concrete, cosa avete fatto negli ultimi anni per risolvere questo problema tra l’altro ben conosciuto da molto tempo? E cosa state facendo adesso?». Anche sul fronte della diagnostica si assiste a due pesi e due misure. Infatti al Mazzoni di Ascoli la risonanza è stata acquistata cinque anni fa mentre in Riviera ancora non si riesce a sapere quando inizieranno i lavori per installare quella nuova. I fondi del Pnrr infatti ci sarebbero per l’acquisto di un nuovo macchinario ma non per il suo collaudo.

«Ci chiediamo se sia solo una casuale coincidenza il fatto che la Radiologia costituisca uno degli affari più lucrosi per la sanità privata – afferma il Comitato - mentre al Madonna del Soccorso sia obbligatorio attendere tanti anni per poter avere nuove apparecchiature. Siamo quasi certi che riceveremo come risposta, dalla politica, il solito silenzio, da destra e da sinistra, senza mai un concreto progetto operativo da parte di chi detiene il potere. E anche, purtroppo, qualche solitaria lamentela da chi è in difficoltà per un esame rinviato, ma non molto di più. Alcuni disperati cercano di incollarci addosso un’etichetta politica per poi attaccarci, visto che in quattro anni e mezzo non sono riusciti a smentire neanche un solo dato fra le centinaia che abbiamo mostrato. Noi, ostinatamente, non dimentichiamo: niente e nessuno. Arriverà il momento di nuove elezioni». 


La commissione


Intanto il presidente della commissione Umberto Pasquali ha convocato per il 18 novembre il tavolo sanità, come richiesto formalmente dalla minoranza, per illustrare e discutere il documento che è stato sottoposto al vaglio dei sindaci dell’Ambito 21. Atto nel quale era stata chiesta la riqualificazione dei due presidi di Ripatransone e Montefiore da adeguarsi a casa della salute oltre che come attuale Rsa. Ipotesi che per ora sembra tramontata o comunque non tra le priorità anche se la stessa direttrice Nicoletta Natalini avrebbe rimesso tutto nelle mani della Regione. Proprio i sindaci di Grottammare e Cupra hanno ribadito la necessità di realizzate un presidio che copra la zona nord della costa picena. Nel documento, inoltre, si ripropone lo schema secondo il quale il Madonna del Soccorso dovrà avere una vocazione all’emergenza mentre il Mazzoni per l’attività programmata. 


L’obiettivo


L’obiettivo è anche quello di ripristinare i 43 posti letto, persi negli anni, anche se sarà difficile visto che non è previsto nel nuovo Piano sanitario regionale. Da qui l’illustrazione che avverrà in sede di commissione con tanto di discussione da parte dei consiglieri comunali.
 

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