SAN BENEDETTO - Lunghe file al freddo e sotto la pioggia, utenti con la prenotazione che vengono gestiti come chi non ha prenotato, il tutto in un sito non all’altezza di un centro vaccinale tanto che si spera nell’apertura al più presto del nuovo hub presso l’ex Bowling. Situazione che sta vivendo da settimane la Riviera impegnata in una campagna di massa che soprattutto negli ultimi giorni è arrivata a somministrare fino a 800 vaccini.
Fin dal trasferimento del centro vaccinale sambenedettese dal Palazzetto dello Sport al Centro Agroalimentare in via Valle Piana erano chiare le criticità di quest’ultimo sito. Freddo, locali poco aerati, una zona impossibile da raggiungere con i mezzi pubblici. Tutte problematiche che sono aumentate nel momento in cui sono cresciuti i numeri dell’utenza che si è rivolta al centro. Soprattutto negli ultimi giorni con l’anticipazione della terza dose a cinque mesi, con l’apertura alla fascia che va dai 40 anni in su, ecco che le criticità si sono fatte sentire. In particolare l’attesa all’aria aperta, al freddo se va bene, sotto la pioggia per i meno fortunati, per raggiungere il gazebo dove avviene la prima accettazione.
Un percorso che, soprattutto per le persone più anziane diventa una Via Crucis. Una volta arrivati al primo gazebo c’è “l’incontro – scontro” tra chi è in possesso della prenotazione e giustamente pensa di avere un percorso preferenziale e coloro che non hanno prenotato ma che spesso hanno accesso all’area di somministrazione dei vaccini prima degli altri.
Ora si attende con ansia il trasferimento verso l’ex Bowling in via Pasubio, locale che è stato messo a disposizione dai privati e ora l’Asur dovrà valutare la congruità del costo richiesto. «Speriamo di poterci trasferire il prima possibile – afferma il direttore amministrativo Maria Teresa Nespeca – cerchiamo di fare il nostro meglio ma ormai abbiamo un bacino di 800 utenti al giorno che non è facile da gestire. Tra l’altro molte persone anziane vengono accompagnate quindi il flusso aumenta. Ci auguriamo oltre ad avere una sede nuova anche di poter intercettare un maggior numero di medici, il massimo sarebbe poter disporre di più hub. Non si può affrontare una campagna vaccinale di massa come questa senza strutture a disposizione».