Richiamati due lotti di calamari congelati, la conferma sul sito del ministero: ecco cosa devono fare i consumatori

Un piatto di calamari
Un piatto di calamari
di Laura Ripani
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Domenica 18 Luglio 2021, 06:45

SAN BENEDETTO - Troppo cadmio nei calamari congelati: il ministero della Salute italiano, con un provvedimento pubblicato anche sul proprio sito istituzionale, ha reso noto il ritiro del prodotto invitando i consumatori che lo avessero acquistato a riportarlo presso il punto vendita.


Tutto è nato nei giorni scorsi quando il ministero della salute ha pubblicato il ritiro dei due lotti di calamari indopacifici puliti congelati a marchio Albatros. La motivazione ufficiale parla della presenza, in «concentrazione superiore ai limiti consentiti rilevata in autocontrollo» di cadmio. Si tratta di un metallo, dall’aspetto argenteo con riflessi azzurrognoli, duttile e tenero al punto che può essere tagliato con un normale coltello, ma se consumato in quantità eccessive dagli effetti potenzialmente tossici per gli esseri umani. Una volta assorbito, infatti, il cadmio si lega ai globuli rossi e alle proteine plasmatiche per poi accumularsi nel fegato e nei reni e viene difficilmente smaltito.

Il prodotto interessato è venduto in confezioni di tipo skin da 400 grammi e appartiene ai lotti numero 0006MF con termine minimo di conservazione (Tmc) 08/2022 e numero 0010NF con il Tmc 09/2022.

Sempre secondo quanto riporta il ministero, il produttore sarebbe la Trevisani Pietro srl con sede in via Pigafetta a San Benedetto che li avrebbe prodotti per la Marr di Rimini mentre la Coop che li ha venduti, citando solo la Marr, ha precisato come il provvedimento riguardi esclusivamente alcuni punti vendita in Toscana. 


Al riguardo dalla Srl sambenedettese non sono arrivate dichiarazioni. La società che viene menzionata come produttrice avrebbe piuttosto segnalato il problema, ma contattata dalla nostra redazione, non ha offerto una versione ufficiale.


Secondo quanto stabilisce il ministero in materia di sicurezza alimentare infatti gli operatori del settore alimentare (Osa) hanno l’obbligo di informare i propri clienti sulla non conformità riscontrata negli alimenti e ritirare il prodotto dal mercato. La pubblicazione del richiamo nel portale internet del ministero è a cura della Regione competente per territorio, che lo riceve dagli operatori previa valutazione della ASl.

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