SAN BENEDETTO - La notizia della rapina in villa ai danni della famiglia De Cecco di cui è rimasta vittima la sambenedettese Sheila D’Isidori, è rimbalzata in Riviera dove la famiglia è molto conosciuta.
Sheila è la sorella di Leonardo e Moira, eredi dell’impresa Nidis del compianto Nicola D’Isidori tra i maggiori costruttori sambenedettesi ed ex patron della Sambenedettese calcio, ricordato da tutti per aver condotto la squadra nella storica promozione in B nel 1974. Ed è intorno alle 22 di lunedì sera quando Sheila ha chiamato suo fratello per raccontargli quanto appena avvenuto in villa, del grande spavento visto che sia lei che la figlia di 8 anni insieme alla custode sono state rinchiuse in una stanza mentre il marito e l’altro custode sono stati legati.
«È andata bene – commenta l’imprenditore Leonardo D’Isidori – l’epilogo poteva essere peggiore.
Vive da 13 anni in Abruzzo
Sheila pur vivendo da oltre 13 anni in Abruzzo, dopo il matrimonio con Saturnino De Cecco il “re della pasta”, ha mantenuto sempre un legame molto stretto con la sua città di origine e proprio domani era previsto un incontro con i fratelli presso la Nidis per affari. Almeno una volta a settimana raggiunge San Benedetto dove vivono i suoi fratelli e la madre Luciana e dove segue l’impresa di famiglia di cui è socia oltre a coltivare ancora rapporti e amicizie da cui non si è mai separata.
«Mia sorella – prosegue Leonardo – ha tenuto sempre un profilo molto basso, ma alla fine è una famiglia nota e molto probabilmente i rapinatori stavano seguendo tutti i loro movimenti da tempo prima di decidere il colpo. Dispiace anche per i custodi - conclude Leonardo D’Isidori - che sono persone di famiglia, e che si sono ritrovati a vivere questo episodio di grande tensione».