Il comandante Quondamatteo nel mar Rosso, dopo l'abbattimento di un drone il padre (capitano di lungo corso) lo consiglia: «Deve anticipare gli eventi»

Benedetto, il padre del comandante Quondamatteo lo consiglia: «Stai attento»
Benedetto, il padre del comandante Quondamatteo lo consiglia: «Stai attento»
di Laura Ripani
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Martedì 5 Marzo 2024, 04:20 - Ultimo aggiornamento: 15:18

SAN BENEDETTO «Sì l’ho sentito l’altro ieri, quando è venuta fuori questa faccenda del drone. L’ho informato che tutti stavano parlando di lui sui Tg e mi ha ringraziato dell’informazione: è di poche parole ma ha un cuore grande». Non è un caso se Andrea Quondamatteo, comandante della Caio Duilio, l’imbarcazione della Marina Militare che si è salvata da un attacco nel Mar Rosso, sia oggi in missione. La sua professione ha radici antiche quelle, appunto, che lo riportano a San Benedetto dove vive ancora suo padre, il capitano di lungo corso Benedetto.

L’aneddoto

«Andrea si è diplomato al liceo scientifico - racconta il genitore con una certa emozione - ma che avesse la passione per il mare si capiva già da bambino.

Quando navigavo è venuto spesso a bordo con la mamma, mi veniva a trovare. A volte mi alzavo per iniziare il mio turno ma lui era già in coperta con il tanchista a chiedere e curiosare le operazioni di caricazione o discarica a seconda del caso». Insomma, un predestinato. E questo l’ha raccontato anche lo stesso comandante alle testate nazionali che l’hanno raggiunto nella zona di guerra dove l’Italia è a capo delle operazioni. «Per mio figlio - dice ancora Benedetto - è stata una sua vera passione la scelta dell’Accademia Navale di Livorno dopo il diploma. Entrò “a pieni meriti” e ne uscì capo corso. Io per quanto mi riguarda non credo di aver fatto nulla di più che insegnargli i valori umani».

Valori che sicuramente gli serviranno in una zona davvero calda del mondo. «Vivo questa situazione con sincera ansia poiché la nave è in assetto bellico in zona di guerra. Oltretutto la situazione in generale sta notevolmente deteriorandosi e poi è la prima volta che si trova in una condizione come questa, proprio in prima linea».

Anche se il comandante, ha 48 anni, un padre segue sempre con apprensione quello che accade al proprio figlio ma Benedetto sembra davvero essere un lupo di mare, aperto e rispettoso. «Del resto la vita è condizionata dalle nostre scelte. Se lui fece quella oggi non ha certo da lamentarsi ma deve solo di agire al meglio delle sue possibilità che non sono poche». Però Benedetto è anche un padre vicino: oggi che è in pensione e si allena tanto in bicicletta, lo è ancor di più. Andrea ha raccontato che da piccolo la sua lontananza fisica fu colmata dalla madre Fiorella - che ora non c’è più - e che come tutte le sambenedettesi mogli di marittimi i fu una matriarca, capace di fare da padre e madre.

I consigli

Eppure Andrea sa di poter contare tuttora sui consigli del padre. «Gli ho detto di stare attento. E in queste parole si condensano tanti valori - chiude Benedetto -. Quali? La capacità di anticipare gli eventi, caratteristica fondamentale in mare; di resistere a lungo ai sacrifici fisici e mentali; di sapere gestire l’equipaggio nel rispetto do ogni singolo individuo; tenere alto il morale e gratificare le buone azioni, avere un atteggiamento sempre serio e soprattutto responsabile: lui è un po’ un tedesco a bordo, nel senso che pretende molto in primis da lui stesso...».

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