Piceno in deficit demografico, frenata leggera. Nell’ultimo anno il saldo negativo è "solo" di 474 abitanti

Pesa il rapporto tra le nascite e i decessi

Il presidente della Provincia Sergio Loggi con Aurora Bottiglieri Il presidente della Provincia Sergio Loggi con Aurora Bottiglieri
Il presidente della Provincia Sergio Loggi con Aurora Bottiglieri Il presidente della Provincia Sergio Loggi con Aurora Bottiglieri
di Luca Marcolini
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Venerdì 5 Aprile 2024, 03:15 - Ultimo aggiornamento: 12:12

ASCOLI È un Piceno che, seppur in maniera più contenuta, perde ancora abitanti. Ma il decremento, rispetto allo scorso anno, è in frenata: si scende dai 201.462 del gennaio 2023 ai 200.988 di inizio 2024. Con un calo di altri 474 abitanti (tra il 2022 e il 2023 il calo era stato di oltre mille). E il dato demografico dell’Istat aggiornato al 1 gennaio scorso punta il dito contro un netto divario tra le 1.188 nascite e le 2.428 morti nella provincia ascolana, con un saldo naturale negativo di 1.240 persone.  Il segnale chiaro, dunque, è che il territorio continua, seppur più lentamente, a spopolarsi, in linea con la tendenza nazionale. A pesare ancora tanto, vanificando le speranze di invertire la rotta è ancora una natalità decisamente bassa rispetto a un tasso di mortalità elevato. E questo è un parametro che si riscontra analogamente anche sui due centri principali, ovvero Ascoli e San Benedetto. Da segnalare, invece, in controtendenza e con incrementi ci sono i Comuni di Monteprandone, Grottammare e Castel di Lama.

I grandi centri

In base ai dati Istat aggiornati, Ascoli si ritrova ora a quota 45.483 abitanti, scendendo di 181 abitanti rispetto ai 45.664 che risultavano a gennaio 2023. In ogni caso, si tratta di un decremento in frenata rispetto ai circa 400 abitanti in meno che, in media, il capoluogo perdeva in passato, ogni anno. Un dato che prende corpo anche considerando i 233 nuovi nati, sotto le cento torri, rispetto al dato pesante delle 611 persone che invece sono decedute. Ciò a fronte di una popolazione sempre più anziana. Scende anche il Comune di San Benedetto, passando da 47.075 a 47.034 abitanti, con un calo pari a 41 unità. In questo contesto, sono 275 i nuovi nati, a fronte di 568 morti.

C’è, poi, da valutare l’incidenza di persone in arrivo da altri Comuni e viceversa. Un dato che appare indicativamente in equilibrio tra coloro che se ne vanno e coloro che, invece, scelgono di andare ad abitare nelle due città più grandi della provincia.

In controtendenza

Sono tre, tra i Comuni piceni presi in considerazione tenendo conto dell’aspetto demografico, ad essere in controtendenza e a far segnare un segno positivo sul fronte del numero degli abitanti da un anno all’altro. Si tratta di Grottammare, Monteprandone e Castel di Lama. Nel primo caso, il centro rivierasco sale da 15.868 a 15.890 abitanti, contando, dunque, su 22 residenti in più. Per quanto riguarda Monteprandone, si prosegue sulla scia degli anni precedenti, con una popolazione in costante crescita. Nel caso specifico del 2023, si passa da 12.931 a 13.051 abitanti, con un’integrazione di ulteriori 120 unità. Altro Comune che vanta ancora con un lieve incremento demografico è quello di Castel di Lama, dove si è passati nell’arco di un anno da 8.419 a 8.432, ovvero 13 abitanti in più.

Gli altri Comuni

Tra gli altri Comuni piceni che sono stati passati ai raggi x sotto l’aspetto demografico, i dati Istat fanno registrare una flessione generalizzata. A partire da un borgo particolarmente rappresentativo della realtà del post sisma: Arquata del Tronto. Ebbene, il centro distrutto dalle scosse telluriche del 2016 fa registrare ancora un calo di abitanti, passando in un anno da 975 a 940 abitanti, perdendo, quindi, ulteriori 35 residenti. Si evidenzia un lieve calo anche per il Comune di Folignano che passa da 8.761 a 8.739 abitanti, perdendo in totale 22 residenti. A perdere 30 abitanti è, invece, Spinetoli che passa da 7.223 a 7.193 residenti.

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