ASCOLI - «Non parteciperemo all’incontro di martedì convocato dal commissario straordinario dell’Ast, Vania Carignani». I rappresentati della maggioranza di sigle sindacali e della Rsu dell’ex Area vasta 5 hanno deciso di non presentarsi alla riunione in cui è previsto solo un passaggio formale di presentazione voluto dal neo commissario: «A meno che - sottolineano i sindacati - nel frattempo, non venga modificato l’ordine del giorno e venga inserito tra i punti in discussione anche quello che riguarda le criticità del personale sanitario che ormai da anni sono costretti a subire disparità di trattamento economico, la restituzione dei 495mila euro prelevate dalle risorse del salario accessorio e il mancato rispetto degli accordi sottoscritti che hanno determinato già da tempo uno stato di agitazione».
Il presidio
E, per ribadire le loro ragioni, Cgil, Cisl, UIl, Fials e Ugl insieme con la Rsu aziendale hanno organizzato, in concomitanza con l’incontro con il commissario straordinario, un presidio davanti alla palazzina dell’ospedale Mazzoni che ospita la direzione sanitaria. «Ci ritroviamo qui ancora una volta perchè la problematica dell’incapienza dei fondi che abbiamo sollevato circa sei mesi fa non è stato ancora risolto - dice Paolo Grassi, coordinatore Rsu dell’ex Area vasta 5 -.
I servizi
I sindacati, dunque, prevedono un futuro a tinte fosche per la sanità del Piceno schiacciato da un lato dalla prossima inaugurazione del nuovo ospedale di Fermo e dall’altro dalla realizzazione a Teramo di un nosocomio di secondo livello che di fatto potrebbe mettere fine anche alla mobilità attiva degli ospedali di Ascoli e San Benedetto. «In venti anni, sono cambiate le giunte regionali ma i problemi della sanità non sono stati risolti» rimarca Roberto Fioravanti della Cgil.