Esiste anche la tassa Tefa e molti Comuni non l'hanno versata: ora la Provincia di Ascoli bussa cassa

Esiste anche la tassa Tefa e molti Comuni non l'hanno versata: ora la Provincia di Ascoli bussa cassa
Esiste anche la tassa Tefa e molti Comuni non l'hanno versata: ora la Provincia di Ascoli bussa cassa
di Luca Marcolini
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Sabato 1 Ottobre 2022, 02:50

ASCOLI  - Palazzo San Filippo bacchetta i Comuni e ricorre a una società specializzata per accertare e cercare di recuperare le somme relative al tributo provinciale (Tefa), collegato alla tassa sui rifiuti, finora non versate dagli enti comunali del Piceno dal 2008 al 2022. Scatta, dunque, una serie di controlli da parte della Provincia di Ascoli sulle eventuali ulteriori spettanze per poi intervenire anche con procedure di riscossione coattiva per andare a rimpinguare le casse dell’ente sulla base dei crediti che si andranno a determinare. 

 
Le verifiche
Tutto ciò considerando che già dalle prime verifiche sono affiorate somme che dovevano essere incassate da «un numero significativo di Comuni» e che si ipotizza che possano emergere ulteriori crediti di questa tipologia.

In pratica, si sta cercando in questa fase di definire quali Comuni non abbiano provveduto a riversare all’amministrazione provinciale quanto di spettanza come Tefa (tributo per l’esercizio delle funzioni di tutela incluso nella tassa sui rifiuti) pur avendo incassato la Tari. E all’attività di diplomazia interistituzionale, con contatti avviati coi vari Comuni, quando necessario si affiancheranno, anche le procedure coattive. La strategia della Provincia per andare a recuperare le somme dovute dai vari Comuni a titolo di Tefa, ovvero per le somme spettanti all’ente provinciale incluse nella Tari, in realtà era già partita nel 2019, con l’attivazione di un servizio esterno di supporto per ricostruire l’entità del credito legato proprio alla tassa in questione per il periodo dal 2008 al 2018. A seguire, a fine novembre del 2021, si era affidato analogo servizio per le annualità della stessa tassa non incassate dalla Provincia nel 2019 e nel 2020. 


Gli accertamenti
E questi provvedimenti, come confermano gli atti, per quanto riguarda «l’attività di ricognizione del credito Tefa e di riscossione del medesimo, hanno generato risultati apprezzabili». Ma proprio per il riscontrato «numero significativo di posizioni debitorie dei 33 Comuni della provincia, si rende necessario estendere la ricostruzione nelle annualità 2021 e 2022 in modo da richiamare, contestualmente, i vari Comuni al rispetto delle formalità previste e delle incombenze richiamate anche dal vigente regolamento provinciale Tefa approvato il 13 dicembre 2019».

Proprio per consentire il superamento anche delle difficoltà operative legate alle procedure di accertamento e riscossione dei crediti legati alla Tefa, anche alla luce dei «soddisfacenti risultati finora ottenuti – si legge nella determina dell’ente - con positivi riflessi sia per la gestione delle voci di bilancio, che per i rinnovati cash flow di cassa a tutto beneficio dell’ente, che oggi dispone di un’articolata interlocuzione con i singoli Comuni finalizzata alla creazione di un valido presupposto per la riscossione anche coattiva del credito nelle varie forme riconosciuto», si è deciso di affare a una società specializzata queste operazioni di recupero crediti con riferimento anche al periodo 2021-2022. La società incaricata, di fatto, sarà legittimata ad agire in nome e per conto della Provincia per andare a recuperare le somme arretrate non ancora pagate dalle amministrazioni comunali.

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