ASCOLI - Rischia un rinvio di almeno 48 ore la somministrazione della seconda dose di vaccino agli agenti della polizia di Stato e della polizia penitenziaria. Lo slittamento è dovuto alla mancata consegna, la scorsa settimana, da parte di AstraZeneca delle dosi previste e pertanto il rischio è che l’Area vasta 5 possa rimanerne sprovvista nei prossimi giorni.
Purtroppo, non è la prima volta che l’azienda produttrice di uno dei vaccini che vengono somministrati nei punti vaccinali e che era stato usato in un primo momento per gran parte delle forze dell’ordine, non rispetti il piano di consegna delle fiale creando qualche problema.
Le dosi attualmente disponibili, pertanto, vengono utilizzate solamente per coprire i richiami ma, nonostante ciò, potrebbero terminare.
Anche le associazioni di categorie si stanno organizzando, così come gli ordini professionali, commercialisti e avvocati in primis, che già un paio di mesi fa avevano avuto un incontro con il governatore Acquaroli e avevano gettato le basi per una convenzione per garantire la forniture dei vaccini necessari. Confcommercio, Cna, Confindistria e Confartigianato hanno invece sottoscritto un accordo strategico con il gruppo Kos, ovvero l’azienda che possiede sul territorio marchigiano un gran numero di strutture, a cominciare dai centri riabilitativi Santo Stefano, in grado di coprire capillarmente tutto il territorio. Inoltre, lo stesso gruppo avrebbe anche stretto accordi con alcune strutture private per accrescere il numero di punti vaccinali e rendere ancor più spedita la somministrazione delle dosi.
Va tenuto conto, comunque, che con il cambio di passo effettuato negli ultimi mesi e la decisa accelerazione avvenuta l’apertura delle prenotazioni anche ai più giovani, il numero dei lavoratori che all’interno delle aziende o nelle attività commerciali oppure tra i liberi professionisti che ancora non hanno avuto la possibilità di ricevere la dose del siero è molto basso ma comunque consentirà di arrivare ancor più rapidamente ad una percentuale più alta di cittadini vaccinati. Ma il nodo cruciale affichè ciò accada è che ci sia la disponibilità dei vaccini.
La speranza è che i produttori, a cominciare dalla Pfizer, rispettino gli accordi e l’arrivo nelle Marche delle dosi previste così da poter rifornire con continuità la macchina organizzativa per la somministrazione che può contare su quella già rodata e dimostratasi efficiente predisposta dall’Asur e di quella predisposta dalle associazioni di categoria e dagli ordini professionali che è pronta ad entrare in funzione non appena ce ne sarà bisogno.