La proroga
«Chiediamo alla direzione generale dell’Ast - affermano i sindacalisti Mauro Giuliani e Maurizio Pelosi - di prorogare altri contratti in scadenza a febbraio e di stabilizzare immediatamente il personale che soddisfa i requisiti Visto l'aumento di spesa del personale, la direzione deve presentare un piano del fabbisogno che includa stabilizzazioni, assunzioni aggiuntive tramite mobilità, immissione in ruolo e concorsi». Per Usb e Nursind è giunto il momento di procedere con le assunzioni e la riapertura dei reparti chiusi, come ad esempio l'Urologia ad Ascoli, il secondo piano della Rsa di Offida, e di riattivare i posti letto, come nella patologia neonatale di Ascoli e la Medicina d’urgenza di San Benedetto del Tronto. «Desideriamo ringraziare il presidente Acquaroli per l'attenzione dimostrata verso le problematiche che abbiamo portato alla sua attenzione. Verificheremo e vigileremo affinché le risorse economiche ottenute tramite la lotta siano impiegate nel miglior modo possibile e per garantire assunzioni stabili».
La medicina d’urgenza
Se sei sanitari precari possono tirare un sospiro di sollievo non altrettanto accade alla medicina d’urgenza di San Benedetto dove è previsto il taglio di posti letto e mancano i medici. «Pur comprendendo esigenze di equilibrismo contabile, condanniamo le logiche di tipo puramente economicistico assunte dalla direzione generale, che non dovrebbero mai orientare verso scelte organizzative che potrebbero compromettere la qualità delle cure, ancor più in un settore particolarmente delicato come quello dell’emergenza» afferma Andrea Piccinini, segretario regionale della Cimo.
La fuga all’estero
Un tecnico di radiologia partirà per la Germania a marzo 2024, seguito da un'infermiera a metà anno. Sto ricevendo numerose telefonate riguardo alla procedura di dimissione volontaria per trasferirsi all'estero. È necessaria una riflessione nella nostra provincia e nella regione Marche. È tassativo che tutte le istituzioni si impegnino per fermare questa fuga verso l'estero, altrimenti il sistema sanitario nazionale rischia di deteriorarsi rapidamente, o addirittura di dover dipendere da professionisti sanitari provenienti dall'estero, come ad esempio dall'India».